PREVISIONI E TREND PER IL PACKAGING NEL SETTORE DEL VINO

Positive le previsioni presentate dall’Osservatorio Assoenologi, Ismea e UIV circa quantità e qualità della produzione vinicola che interesserà la presente annata.

Nonostante, infatti, il caldo torrido e la siccità che ha caratterizzato i mesi di giugno e luglio, le piogge di agosto arrivate in extremis ed il lavoro costante di ricerca e applicazione dei produttori su una vite sempre più resiliente alle avversità climatiche e metereologiche hanno consentito una produzione domestica che anche quest’anno dovrebbe attestarsi attorno ai 50 milioni di ettolitri e garantire un +3% rispetto alla media del quinquennio 2017 -2021.

Italia: leader per superficie BIO
Con quasi 2,2 milioni di ettari, l’Italia è leader del settore biologico, grazie alla più alta percentuale di superfici BIO sul totale (17%), a fronte di una quota media UE ancora ferma al 9% e lontana quindi dall’obiettivo del 25% inserito nella strategia Farm to Fork per il 2030.

Tuttavia, sebbene la produzione presenti una crescita complessiva, grazie al traino dei consumi extra-domestici, la componente domestica segna una battuta d’arresto a causa delle differenti dinamiche che interessano i canali di vendita, collocando l’Italia tra i paesi in cui il consumo di Vino BIO è più basso rispetto ai principali Paesi europei.

Positivo, invece, il trend dell’export BIO Made in Italy che continua la sua corsa con un +16% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 3,4 miliardi di euro.

E in questo scenario quali le tendenze sui materiali e le lavorazioni più ricercate in etichetta?

Senz’altro in crescita la richiesta di carte bianche, dall’aspetto naturale, non patinate, dove vi è il desiderio di ricondurre al materiale la storia del brand e del territorio con una ricerca di autenticità combinata con l’aspetto materico-tattile. Un altro trend parallelo è rappresentato dalla scelta di adottare nuove soluzioni di etichettatura eco-compatibili  con il passaggio da materiali standard a materiali riciclati che allo stesso tempo, però, tenga in considerazione anche aspetti tecnici quali le condizioni di etichettatura, di conservazione e d’uso del prodotto. Tra le numerose soluzioni in grado di garantire ai nostri clienti un impegno più forte in termini di rispetto ambientale, citiamo le carte con contenuto riciclato abbinato ad una componente vergine certificata FSC.

Alta anche la richiesta di carte nere, in particolare per i top di gamma.

Anche per ciò che riguarda le lavorazioni speciali, affianchiamo i nostri clienti, spesso combattuti di fronte alla scelta di nobilitare l’immagine del prodotto a scaffale e la volontà di conferire allo stesso un aspetto più naturale. Li aiutiamo, ad esempio, a superare il dilemma tra la scelta di un’etichetta che contempli vernici tattili e/o lamine in grado di catturare maggiormente l’attenzione, ma meno connesse al concetto di sostenibilità, scegliendo altre tipologie di nobilitazioni come, ad esempio, l’embossing o il debossing, prive di componenti chimiche, ma comunque in grado di conferire al prodotto un aspetto raffinato.

Se vuoi saperne di più sulle soluzioni che potrebbero interessare il tuo brand scrivici al seguente indirizzo: francesca.delzanno@eticasrl.net

 

14/10/2022

Le nobilitazioni di un’etichetta

L’etichetta è un potente mezzo di comunicazione: ne abbiamo già parlato nei nostri precedenti articoli sulle etichette per il vino e per la cosmesi. Tuttavia, in ogni settore merceologico è importante non solo che l’etichetta abbia il corretto contenuto informativo sul prodotto, ma anche che abbia un forte impatto estetico. E’ per questo che esistono una serie di tecniche di stampa che vanno sotto il nome di “nobilitazioni”. Nobilitare significa, quindi, arricchire con finiture pregiate.

 

etichette nobilitate

 

Di seguito riportiamo le tecniche di finitura più utilizzate:

  • SERIGRAFIA: l’inchiostro passa attraverso un telaio di seta microforato e si deposita sull’etichetta formando un determinato spessore. Viene utilizzato un telaio per ogni colore da applicare. Dopo l’applicazione del colore le etichette passano dentro un forno per l’asciugatura. Lo spessore conferito dona un effetto unico alla vista e soprattutto al tatto. Questa tecnica è particolarmente utile per porre in risalto gli aspetti più rilevanti dell’etichetta, come il nome del prodotto o il logo del brand.
  • STAMPA A CALDO (o hot stampaing): l’etichetta passa su delle piastre di metallo (rame, ottone o magnesio), personalizzate in base alle esigenze, su cui vengono applicati dei colori “termovirabili”. Una volta riscaldate queste piastre rilasciano un foil colorato sull’etichetta. Le varianti di colore sono infinite ed arrivano fino a soluzioni metallizzate come l’oro, l’argento e il bronzo. Le etichette che ricevono questo tipo di nobilitazione spiccano per luminosità e intensità dei colori.
  • STAMPA A FREDDO (o cold foil): sfrutta la tecnologia flexo trasferendo il foil sull’etichetta attraverso l’uso di un cliché. E’ una tecnica di stampa semplice ma in grado di dare un tocco d’eleganza a qualsiasi etichetta.
  • LAMINAZIONE: un materiale particolare viene accoppiato all’etichetta passando attraverso un rullo. Questa tecnica viene solitamente usata per “proteggere” l’etichetta in quanto apporta un ulteriore livello di materiale al prodotto oppure, anche per conferire effetti particolari come il soft touch (effetto velluto).
  • RILIEVO (o stampa a secco): può essere di due tipi:

Embossing: attraverso dei cliché l’etichetta viene incisa formando dei rilievi.

Debossing: è il contrario dell’Embossing, l’etichetta viene incisa formando un incavo sul materiale di stampa.

Queste tecniche, insieme ad altre come la stampa 2D o 3D (oro colato), l’embossing gioiello, la microincisione, e molte altre, possono essere combinate tra loro creando soluzioni uniche, che garantiscono un impatto visivo davvero coinvolgente.

Al giorno d’oggi, i consumatori sono sempre più interessati alla novità, così delle semplici parole stampate su carta non bastano più… né per farsi notare né per rimanere impresse nella mente dei consumatori nel tempo. E’ stato dimostrato, inoltre, che l’attività cerebrale è molto incentrata sul senso del tatto che influenza in modo importante le percezioni positive e negative sull’oggetto. Le persone attribuiscono più valore ad un oggetto che vedono e che toccano, rispetto ad uno che vedono e basta.

Secondo una ricerca realizzata per Scodix [1] infatti, l’81% dei consumatori, prende in mano un prodotto prima di acquistarlo.

La stampa nobilitativa risponde proprio a questa esigenza: non solo fornisce un’etichetta esteticamente bella, elegante e dall’aspetto ben rifinito ma assicura anche a chi si trova per le mani il materiale nobilitato un’esperienza sensoriale più coinvolgente.

Pertanto qualsiasi impresa, di qualsiasi settore, dovrebbe seriamente prendere in considerazione le nobilitazioni per le proprie etichette. L’investimento sarebbe ripagato in breve tempo e l’immagine aziendale migliorerebbe notevolmente agli occhi dei consumatori.

Una condizione necessaria è però affidarsi ad un etichettificio serio, competente ed appassionato in grado di fornire la consulenza più adeguata e trovare le soluzioni più idonee per il settore specifico. Questo perché tanto maggiori sono le competenze tecniche dell’etichettificio, fondamentali dalla fase di design e di settaggio dei cliché fino alle nobilitazioni sull’etichetta finita, tanto migliori saranno i risultati finali.

Etic.a è pronta a mettere il suo team di grafici e di tecnici e le sue tecnologie all’avanguardia a tua disposizione, offrendoti una consulenza gratuita!

 

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[1] Consumer Perception of Tactile Packaging – A Research Study on Preferences of Soft Touch and Hi Rise Coatings in Cosmetics Packaging; 2013. (Dr. Malcolm G. Keif; Colleen Twomey; Andrea Stoneman)

04/11/2019

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