PREVISIONI E TREND PER IL PACKAGING NEL SETTORE DEL VINO

Positive le previsioni presentate dall’Osservatorio Assoenologi, Ismea e UIV circa quantità e qualità della produzione vinicola che interesserà la presente annata.

Nonostante, infatti, il caldo torrido e la siccità che ha caratterizzato i mesi di giugno e luglio, le piogge di agosto arrivate in extremis ed il lavoro costante di ricerca e applicazione dei produttori su una vite sempre più resiliente alle avversità climatiche e metereologiche hanno consentito una produzione domestica che anche quest’anno dovrebbe attestarsi attorno ai 50 milioni di ettolitri e garantire un +3% rispetto alla media del quinquennio 2017 -2021.

Italia: leader per superficie BIO
Con quasi 2,2 milioni di ettari, l’Italia è leader del settore biologico, grazie alla più alta percentuale di superfici BIO sul totale (17%), a fronte di una quota media UE ancora ferma al 9% e lontana quindi dall’obiettivo del 25% inserito nella strategia Farm to Fork per il 2030.

Tuttavia, sebbene la produzione presenti una crescita complessiva, grazie al traino dei consumi extra-domestici, la componente domestica segna una battuta d’arresto a causa delle differenti dinamiche che interessano i canali di vendita, collocando l’Italia tra i paesi in cui il consumo di Vino BIO è più basso rispetto ai principali Paesi europei.

Positivo, invece, il trend dell’export BIO Made in Italy che continua la sua corsa con un +16% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 3,4 miliardi di euro.

E in questo scenario quali le tendenze sui materiali e le lavorazioni più ricercate in etichetta?

Senz’altro in crescita la richiesta di carte bianche, dall’aspetto naturale, non patinate, dove vi è il desiderio di ricondurre al materiale la storia del brand e del territorio con una ricerca di autenticità combinata con l’aspetto materico-tattile. Un altro trend parallelo è rappresentato dalla scelta di adottare nuove soluzioni di etichettatura eco-compatibili  con il passaggio da materiali standard a materiali riciclati che allo stesso tempo, però, tenga in considerazione anche aspetti tecnici quali le condizioni di etichettatura, di conservazione e d’uso del prodotto. Tra le numerose soluzioni in grado di garantire ai nostri clienti un impegno più forte in termini di rispetto ambientale, citiamo le carte con contenuto riciclato abbinato ad una componente vergine certificata FSC.

Alta anche la richiesta di carte nere, in particolare per i top di gamma.

Anche per ciò che riguarda le lavorazioni speciali, affianchiamo i nostri clienti, spesso combattuti di fronte alla scelta di nobilitare l’immagine del prodotto a scaffale e la volontà di conferire allo stesso un aspetto più naturale. Li aiutiamo, ad esempio, a superare il dilemma tra la scelta di un’etichetta che contempli vernici tattili e/o lamine in grado di catturare maggiormente l’attenzione, ma meno connesse al concetto di sostenibilità, scegliendo altre tipologie di nobilitazioni come, ad esempio, l’embossing o il debossing, prive di componenti chimiche, ma comunque in grado di conferire al prodotto un aspetto raffinato.

Se vuoi saperne di più sulle soluzioni che potrebbero interessare il tuo brand scrivici al seguente indirizzo: francesca.delzanno@eticasrl.net

 

14/10/2022

Etichettatura ambientale degli imballaggi: novità ed aspetti di interesse per le etichette

Continuano gli aggiornamenti relativi alla direttiva che disciplina l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi, introdotta a settembre con DLgs. 116/2020, di cui abbiamo già trattato in alcuni dei nostri precedenti articoli del blog.

Una prima novità è quella introdotta dal Decreto Sostegni 2021, convertito in legge L. 69/2021, e riguarda la sospensione fino a fine anno dell’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi.

Tuttavia, la nuova normativa non pone fine ai dubbi interpretativi che accompagnano questa legge e che lasciano dei punti irrisolti, in particolare per quanto riguarda le regole da seguire nel caso delle etichette.

La norma stabilisce infatti che è obbligo del produttore d’imballaggi marcare i propri imballi con due indicazioni:

  • natura del materiale, secondo decisione (CE) 97/129;
  • destinazione a fine vita.

Nel caso specifico delle etichette, per ciò che riguarda l’indicazione della natura del materiale, il lavoro risulta semplice: l’indicazione sarà PAP 22 nel caso di etichette in carta; un numero da 1 a 6 per le etichette in plastica.

E nel caso di colle, adesivi ed inchiostri? Questa è una domanda che riceviamo molto frequentemente dai nostri clienti e alla quale diamo risposta seguendo quando indicato dalle linee guida del Conai:

“Qualora l’imballaggio sia realizzato con uno dei materiali di imballaggio (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, vetro), accoppiato o trattato con un altro materiale, diverso da quello di imballaggio (come colle, adesivi, inchiostri), è sempre da considerarsi monomateriale.”

Quindi, nel caso di un’etichetta in carta con uno strato di inchiostro e l’uso di colle che hanno peso superiore al 5% del peso totale dell’imballaggio, riporterà la sola codifica prevista per gli imballaggi monomateriali in carta.

Per quanto riguarda, invece, il secondo punto, ovvero la destinazione a fine vita dell’etichetta, la normativa lascia in sospeso alcuni chiarimenti che già sono stati richiesti al Ministero della Transizione Ecologica (MITE), in particolare in relazione alle etichette autoadesive: ha senso marcarle con indicazioni sullo smaltimento a fine vita, se poi vengono smaltite nella frazione corrispondente al prodotto su cui sono applicate, anche diverso dal materiale dell’etichetta?

Come si evince dalle linee guida del Conai, che hanno cercato di fare chiarezza anche su questo punto, l’indicazione della codifica sullo smaltimento a fine vita dell’etichetta non ha senso, a meno che l’etichetta non sia separabile manualmente dal packaging principale. In questo caso specifico l’etichetta è definita un imballaggio, e quando essa non segue il flusso della componente principale su cui è apposta, va considerata come una singola componente e codificata come tale secondo la Decisione 129/97/CE.

Ma altre sono le criticità che emergono dalla legge sull’etichettatura ambientale degli imballaggi a cui il MITE non ha saputo dare risposta:

  • L’obbligo ricade sui produttori degli imballaggi, ma per stabilire come marcare un imballaggio è necessario rivedere l’impostazione grafica, che è stabilita dal cliente.
  • Non ci sono indicazioni sulle norme tecniche UNI da seguire e non è stata verificata la rispondenza tra i codici presenti nella decisione (CE) 97/129 e i prodotti attualmente sul mercato.
  • Mancano le regole (colore, dimensione, posizionamento, grafica, ecc.) e il campo di applicazione non è ben definito.

Anche su questi aspetti hanno cercato di fare chiarezza le linee guida del Conai e le diverse associazioni di categoria per supportare le aziende in materia di etichettatura ambientale.

Per qualsiasi dubbio o chiarimento, mi farà piacere ricevere delle domande per approfondire ulteriori aspetti insieme.

Potete scrivermi al seguente indirizzo: francesca.delzanno@eticasrl.net

 

Stampiamo etichette con passione e competenza!

 

21/07/21

Etichette e Cosmesi: non solo bellezza, ma anche rispetto della natura e dell’ambiente

Avete mai realizzato quanto sia importante l’etichetta in un cosmetico o in un prodotto di bellezza?

In uno dei nostri precedenti articoli abbiamo parlato del peso di queste etichette e di come leggerle, ma oltre all’aspetto tecnico un ruolo fondamentale occupa l’aspetto emozionale.

Si tratta di una vera esperienza prima dell’esperienza: l’etichetta è in grado di trasmettere una sensazione connessa al prodotto ancor prima di averlo provato e aver avuto una conoscenza concreta dello stesso che giustifichi la scelta. Il packaging quindi, e in particolare l’etichetta del prodotto che scegliamo, deve essere in grado di trasmetterci la giusta sensazione ancor prima di aver sperimentato il prodotto.

In questo, ogni aspetto gioca un ruolo importantissimo: il materiale scelto per le sensazioni che comunica al tatto, l’aspetto grafico per le emozioni che suscita alla vista, senza trascurare un aspetto che sta occupando un ruolo sempre più rilevante in questo settore, e non solo, nel processo di scelta da parte del consumatore: l’interesse per la sostenibilità.

 

I prodotti cosmetici a connotazione naturale e sostenibile, i cosiddetti CCN&S, non sono però tutti uguali e, a fronte della loro crescente domanda, Cosmetica Italia ha sentito la necessità di fare una distinzione tra il concetto di “naturale/bio” e il concetto di “sostenibilità ambientale” raggruppando i prodotti CCN&S in due macrocategorie:

 

  • Cosmetici a connotazione naturale/ biologica: in questa categoria rientrano i prodotti caratterizzati da elementi grafici o testuali che ne comunicano la connotazione naturale/biologica, in relazione alla loro composizione formulativa, ovvero la presenza di un alto numero di ingredienti biologici o di origine naturale.

Si tratta di prodotti che possono comunicare la conformità allo standard internazionale ISO 16128; la certificazione naturale/biologica secondo il protocollo di un organismo privato specializzato; la conformità a una propria caratterizzazione autodefinita, nel rispetto del Regolamento 655/2013.

 

  • Cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale/green: rientrano in questa categoria prodotti che possono comunicare, attraverso elementi grafici o testuali, la connotazione di sostenibilità ambientale o green in aspetti che riguardano l’intero ciclo di vita del prodotto e/o le politiche corporate dell’impresa verso la sostenibilità. Gli aspetti in questione possono interessare: i processi produttivi; la gestione sostenibile dell’intera filiera; l’impronta ambientale del prodotto; certificazioni di prodotto; certificazioni corporate; rapporto o bilancio di sostenibilità; riconoscimenti internazionali; caratteristiche dell’imballaggio.

 

Ad oggi il valore di sell – in dei CCN&S in Italia è pari a 1.654 milioni di euro e nel dettaglio si registra un valore di fatturato leggermente superiore per le aziende che realizzano cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale/green rispetto ai cosmetici con connotazione naturale/biologica. E a fronte della crescente domanda di questi prodotti, ben l’84,5% delle imprese nazionali intervistate da Cosmetica Italia dichiara di aver avviato processi di investimento sulle formulazioni biologiche o di essere in procinto di attivarsi, il 75,8% di aver avviato o di essere prossimo ad attivare iniziative legate ai processi sostenibili e il 56,9% si sta muovendo al fine di ottenere una certificazione ambientale.

 

(fonte Cosmetica Italia)

 

Etichette e claim green

 

In questo scenario, l’impegno ad adottare packaging sostenibili dichiarato sulle etichette dei prodotti gioca un ruolo fondamentale.

I dati raccolti dall’ottava edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 confermano, infatti, una crescita delle vendite a valore del 5,5% per i prodotti con un claim green in etichetta nel periodo giugno 2019 – giugno 2020 contro il +2,6% dei 12 mesi precedenti. E se da un lato si è assistito ad una crescita dell’offerta (+1%), il dato più rilevante è quello relativo alla crescita della domanda (+4.5%). Valore che sale e segna un +10,2% se si considera la sola crescita dei prodotti a marca commerciale.

Attraverso lo studio di 24 claim, riconducibili a quattro diversi panieri di appartenenza quali: responsabilità sociale, rispetto degli animali, management sostenibile delle risorse, agricoltura e allevamento sostenibili, l’indagine ha dimostrato che i prodotti cosmetici e per la cura della persona hanno registrato un beneficio soprattutto in relazione all’indicazione in etichetta dell’uso di packaging realizzato “con materiale riciclato” con un +6,9% del giro d’affari, per l’indicazione “senza fosfati” e “vegetale” con un +9,2% di incremento, per ciò che riguarda aspetti rientranti nell’ambito del management sostenibile delle risorse. Il claim “biologico”, rientrante invece nel paniere agricoltura e allevamento sostenibili, ha fatto registrare nel settore della cura della persona un aumento annuo delle vendite del 5,1%, anche se, la miglior performance la ottengono i prodotti con certificazione Ecocert, che ha fatto registrare una crescita delle vendite del 14,5% rispetto ai 12 mesi precedenti.

 

Noi di etic.a abbiamo la possibilità e la volontà di realizzare etichette che sposino la scelta sostenibile dei consumatori e dei produttori, adottando materiali prodotti da fonti rinnovabili, che riducono la pressione sulle risorse naturali, limitando l’impatto ambientale.

Sono Francesca, responsabile marketing in etic.a e per maggiori informazioni sull’argomento potete scrivermi al seguente indirizzo: francesca.delzanno@eticasrl.net

Avrò il piacere di rispondervi con passione e competenza.

Trasformare il nostro mondo (un passo alla volta): L’Agenda ONU per lo Sviluppo Sostenibile

Il 25 settembre 2015 si riunivano a New York i governi dei 193 paesi membri delle Nazioni Unite per sottoscrivere, dopo approvazione dell’Assemblea Generale dell’ONU, un programma d’azione, della durata di 15 anni, per garantire al pianeta e alla società un futuro migliore. Per usare le parole del documento: “un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità… il rafforzamento della pace universale in una maggiore libertà”.

Il programma è stato elaborato sotto forma di un’Agenda costituita da 17 Obiettivi e 169 step intermedi che servono da monitoraggio dei progressi fatti. Essi riguardano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: la dimensione economica, sociale ed ambientale. Quindi dalla lotta alla povertà all’uso di fonti rinnovabili passando per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere, l’agenda tocca argomenti di rilevanza globale.

Come recita il preambolo e il punto 55 del documento, sono traguardi comuni che riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui, nessuno escluso:

Tutti i paesi e tutte le parti in causa, agendo in associazione collaborativa, implementeranno questo programma. Siamo determinati a fare i passi audaci e trasformativi che sono urgentemente necessari per portare il mondo sulla strada della sostenibilità e della resilienza.” 

Noi di etic.a siamo determinati ad essere parte attiva di questa trasformazione della nostra società e del nostro pianeta, ci sentiamo quindi di aderire pienamente all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Nel prossimo mese presenteremo il nostro programma e vi aggiorneremo sugli obiettivi che abbiamo già raggiunto e quelli che ci prefiggiamo di raggiungere sul medio e lungo termine.

È stato un periodo davvero difficoltoso, pieno di eventi che nessuno di noi avrebbe mai immaginato di dover affrontare; vogliamo perciò lasciarvi per le vacanze estive con questo buon proposito e l’augurio di una pronta ripartenza.

Buone vacanze!

 

 

06/08/2020

Di cosa trattiamo quando parliamo di sostenibilità – parte 2

Nell’ultimo articolo vi abbiamo parlato di Sostenibilità Ambientale, spiegando quanto sia importante adottare  un nuovo modello virtuoso di Economia Circolare in sostituzione della vecchia concezione di Economia Lineare. Abbiamo parlato anche di Riciclo, inteso come  il processo attraverso il quale si mira al recupero di materiali, e di Basso impatto ambientale sottolineando le soluzioni trovate in entrambi gli ambiti. Portiamo avanti il nostro programma di formazione e di informazione “Etic.a & Sostenibilità” approfondendo altri due concetti chiave strettamente legati alla Sostenibilità Ambientale: La Compostabilità e la Biodegradabilità. Spesso i due termini vengono usati come sinonimi, in realtà la Norma Europea EN13432 del 2002 definisce le caratteristiche che un materiale deve possedere per potersi definire biodegradabile e/o compostabile; questa norma è stata adottata in Italia col nome di UNI EN 13432.

La Compostabilità

La compostabilità è la capacità di un materiale organico di trasformarsi in compost mediante il processo di compostaggio. Tale processo sfrutta la biodegradabilità dei materiali organici di partenza per trasformarli in un prodotto finale che prende il nome di compost. Il compost è dunque il frutto della disintegrazione e biodegradazione aerobica (cioè in presenza di ossigeno) di materiale (in genere rifiuti) organico.

La Norma stabilisce che per essere definito Compostabile un materiale deve:

  • degradarsi almeno del 90% in 6 mesi se sottoposto ad un ambiente ricco di anidride carbonica; tali valori vanno testati con il metodo standard  EN14046 (anche chiamato ISO14855);
  • a contatto con materiali organici per un periodo di 3 mesi, la massa del materiale deve essere costituita almeno per il 90% da frammenti di dimensioni inferiori a 2 mm; tali valori vanno testati con il metodo standard EN14045;
  • avere bassa concentrazione dei metalli pesanti additivati al materiale;
  • rispettare valori di pH entro i limiti stabiliti;
  • rispettare contenuto salino entro i limiti stabiliti;
  • deve avere concentrazione di solidi volatili entro i limiti stabiliti;
  • deve avere concentrazione di azoto, fosforo, magnesio e potassio entro i limiti stabiliti.

compostabilità_biodegradabilità

 

La scelta etic.a: Le etichette realizzate con componenti organiche, come ad esempio la polpa di legno, soddisfano i requisiti sopraesposti.

La Biodegradabilità

La biodegradabilità è la capacità dei materiali di trasformarsi o dissolversi negli elementi chimici che li compongono mediante l’attività enzimatica di microorganismi o grazie alle condizioni ambientali a cui sono esposti.  La Norma stabilisce che per essere definito Biodegradabile un materiale deve decomporsi del 90% in almeno 6 mesi. Il test viene effettuato secondo i criteri della norma standard EN 14046, anche conosciuta come ISO 14855.

biodegradabilità_etichetta

La scelta etic.a: le nostre etichette biodegradabili del programma “Etic.a & Sostenibilità” consentono di ridurre l’impatto che alcuni materiali, contenuti in esse, possono avere sull’ambiente, beneficiando così alla salute ambientale e di conseguenza anche a quella dell’uomo.

E’ doveroso, dunque, sottolineare la differenza tra i due termini e questa ci è fornita da Progeva: “Per essere definito biodegradabile, la direttiva stabilisce che il prodotto deve decomporsi del 90 percento entro 6 mesi. Mentre, per essere definito compostabile, il prodotto deve disintegrarsi in meno di 3 mesi e non essere più visibile.” Possiamo affermare quindi che compostabile è sempre biodegradabile, ma biodegradabile non è sempre compostabile.

La scelta di portare avanti la produzione delle etichette del nostro programma Etic.a & Sostenibilità” riesce a garantire numerosi vantaggi tra cui:

  • Maggiore ecosostenibilità per i prodotti proposti al mercato
  • Facile riciclo degli scarti con bassi costi di smaltimento
  • Buona leva sulla brand reputation dell’azienda
  • Riduzione dell’impatto dell’impresa sull’ambiente

Noi continueremo a portare avanti la nostra campagna di sensibilizzazione con il nostro progetto Etic.a & Sostenibilità” consapevoli dell’importanza che tale tema debba ricoprire dentro le aziende ma, soprattutto, all’interno della nostra società.

Vi invitiamo a contattarci al seguente indirizzo mail: roberta.quero@eticasrl.net per approfondire le tematiche trattate, per raccontarVi il nostro progetto “Etic.a & Sostenibilità” ed informarVi nel dettaglio sulle soluzioni che abbiamo studiato e sviluppato per le etichette ecosostenibili.

 

Make your Etic choice!

06/03/2020

Di cosa trattiamo quando parliamo di sostenibilità – parte 1

Nell’ultimo articolo vi abbiamo parlato di come i consumatori siano sempre più attenti alla sostenibilità ambientale e di come noi di Etic.a ci stiamo impegnando per dare un contributo attivo a questa tematica con il nostro programma di formazione e informazione Etic.a & Sostenibilità.

Andrea Fluttero, Presidente di Fise Unicircular ha affermato:

“Le aziende che si occupano di riciclo stanno lavorando bene, purtroppo operano in un contesto non facile, occorrono impianti, ripensare gli anelli del sistema economico, serve consapevolezza di chi produce e di chi consuma”

La consapevolezza sui processi  può aiutare il cliente finale, quanto le aziende, a muoversi nella direzione giusta, facendo scelte attente e in linea con le reali esigenze del settore di riferimento.

In quest’ottica abbiamo pensato di definire i termini legati alla sostenibilità e che sempre più stanno entrando a far parte del nostro lessico quotidiano.

Partiamo dal principio, di cosa parliamo quando parliamo di sostenibilità?

La Sostenibilità Ambientale

La sostenibilità Ambientale fa parte di un concetto più ampio legato allo Sviluppo Sostenibile così definito  nel 1987 dalla World Commission Environment and Development:  “lo sviluppo sostenibile garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”.

Un sistema in equilibrio è in sostanza un sistema sostenibile, in questo caso l’equilibrio fra il sistema Sociale, Ambientale ed Economico. 

etica_sostenibilità_economia_circolare

Fonte: Johann Dréo

 

In concreto, tutte le azioni che vengono fatte per non gravare ulteriormente sull’ambiente, contribuiscono alla sostenibilità ambientale.

Le tecniche e le soluzioni che si stanno adottando sono in continua evoluzione, in linea di massima però seguono 4 direttrici principali: Riciclabilità, Basso Impatto ambientale, Biodegradabilità e Compostabilità.

Ognuno di questi concetti racchiude diverse sfaccettature, consideriamole singolarmente:

Riciclo

Il riciclo è il processo attraverso il quale si mira al recupero di materiali, con il duplice obiettivo di limitare la quantità di rifiuti prodotti e di ottenere un risparmio di materia o di energia reinserendo nei cicli produttivi i materiali recuperati. I prodotti da riciclare provengono da materiali di preconsumo (scarti di lavorazione ecc.) e da materiali di postconsumo (rifiuti solidi urbani, automobili in demolizione ecc.).

Che si tratti di Plastica, Vetro, Carta o altro materiale, il riciclo aiuta ad allontanarsi dalla vecchia concezione di economia lineare che ha caratterizzato la produzione industriale fino ad oggi, con un modello virtuoso di Economia Circolare:

L’importanza dell’economia circolare ci è fornita dalla Ellen MacArthur Foundation:

«Un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera»

Molte delle cose fino ad ora considerate ‘rifiuto’ possono essere invece considerate ‘risorse’.

È fondamentale quindi che le aziende ricerchino partner che li aiutino a sviluppare prodotti e packaging che rispettino questo modello. Considerare con attenzione il flusso che il proprio prodotto seguirà una volta lasciato il sito produttivo non è più un aspetto marginale, ma una considerazione fondamentale per rientrare in questo circolo virtuoso.

La scelta etic.a: in stretta collaborazione con i nostri clienti e i nostri fornitori, abbiamo sviluppato etichette che possono essere applicate su flaconi di plastica, vetro o carta e che non richiedono una cernita da parte dell’utente finale. Seguendo il flusso di riciclo del materiale su cui sono applicate queste etichette avranno una nuovo ciclo di vita.

Basso impatto ambientale

Alcune aziende si stanno muovendo per impattare sempre meno sull’ambiente facendo scelte attente sotto molti aspetti:
Nel mondo della carta e del converting, ad esempio, alcuni hanno scelto di utilizzare meno acqua nella produzione dei materiali, utilizzare energia naturale negli impianti di produzione e ottimizzare i trasporti per ridurre le emissioni di Co2.
Importantissimo è anche l’uso di materie prime certificate FSC , una certificazione che identifica i prodotti realizzati  a partire da materie prime provenienti da foreste gestite responsabilmente. Uno degli alti standard di questa catena virtuosa di custodia prevede il monitoraggio dell’abbattimento degli alberi: per ogni albero abbattuto ne vengono piantati due in modo che vi sia sempre un bilancio positivo per l’ambiente.

La scelta etic.a: Alcune etichette del programma Etic.a & Sostenibilità  sono state prodotte senza l’utilizzo di acqua o sbiancanti. Altre etichette hanno un liner (il supporto dell’etichetta) molto più sottile con un notevole risparmio di materiale. Tutte queste etichette provengono da foreste certificate FSC.

Abbiamo considerato solo due delle quattro direttrici principali della sostenibilità, approfondiremo i rimanenti aspetti nel prossimo articolo.

Vi invitiamo a contattarci al seguente indirizzo mail roberta.quero@eticasrl.net per approfondire le tematiche trattate, per raccontarVi il nostro progetto Etic.a & Sostenibilità ed informarVi nel dettaglio sulle soluzioni che abbiamo studiato e sviluppato per le etichette ecosostenibili.

 

Make your Etic choice!

 

18/02/2020

etic.a & Sostenibilità

Il tema del cambiamento climatico, sempre più al centro di ogni dibattito, ha contribuito a rafforzare l’interesse intorno al tema della sostenibilità.
Le ricerche e le stime rivelano come la sensibilità e la consapevolezza verso le tematiche ambientali del consumatore stia crescendo notevolmente.

Secondo lo studio dell’istituto di  ricerca IPSOS infatti:

  • 81% degli intervistati è proccupato per gli effetti negativi dell’inquinamento;
  • 1 italiano su 3 pensa che sia dovere delle aziende offrire soluzioni concrete;
  • Il 41% degli italiani ritiene il packaging il primo fattore di valutazione della sostenibilità di un’azienda;
  • Il 53% degli italiani si dichiara disposto a comprare prodotti con materiali riciclati e a sostenere quindi le aziende che lavorano in direzione della sostenibilità.
Report Ipsos sulla sostenibilità

Le Aziende produttrici di generi di largo consumo sono quindi particolarmente coinvolte nello studio e nell’ideazione di soluzioni che siano sempre più eco-friendly.

I modi in cui si può agire sono molti, dalla riduzione degli scarti e dell’utilizzo dell’acqua nei processi produttivi all’impiego di materie prime provenienti da risorse rinnovabili e sostenibili. Come rivelano i dati dello studio citato, però, l’attenzione del consumatore finale è rivolta a ciò che può concretamente vedere e toccare, ovvero il packaging del prodotto.

Come produttori di packaging abbiamo l’obbligo di sviluppare soluzioni in linea con questa esigenza che, in ultima analisi, quali utilizzatori, ci riguarda tutti.

Sostenibilità al MARCA 2020:

Il Marca 2020, evento internazionale del private label con oltre 750 espositori, che si è tenuto a Bologna nei giorni scorsi e nel quale eravamo presenti quali espositori è stata una piattaforma di discussione in cui sono intervenuti esponenti del governo e della GDO sulla tematica Bio.

Valerio De Molli, Ceo di Ambrosetti ha affermato:

“La relazione con i fornitori è quindi la chiave di volta per la sostenibilità della Marca del Distributore…Perché è di autentica partnership che stiamo parlando, finalizzata al successo di entrambe le parti per portare vantaggi al consumatore.”

Consapevoli di dover essere partner e non solo fornitori, abbiamo fatto del Marca un importante momento di incontro con clienti e una formidabile occasione per far conoscere il progetto Etic.a & Sostenibilità.

Un’intera area del nostro stand è stata dedicata alla soluzioni studiate, in alcuni casi direttamente con i nostri clienti, per realizzare soluzioni a basso impatto ambientale.

Etic.a e Sostenibilità al Marca 2020
Make your Etic choice

Abbiamo colto l’occasione per avviare il nostro programma di informazione e formazione sulla stampa di etichette eco-sostenibili raccontando come alcuni prodotti consentono di soddisfare la crescente richiesta “green” in termini di riciclabilità, compostabilità, biodegradabilità ed economia circolare.

Abbiamo voluto seguire queste direttrici perché siamo consapevoli di quanto le esigenze di ogni settore siano specifiche e peculiari. Dal pet riciclato al 100%  al materiale dall’aspetto della carta, ma senza fibre legnose, siamo in grado di incontrare le richieste di settori produttivi come alimentare, GDO, cosmetica, detergenza, wine & spirits.

Siamo certi che le vostre aziende siano sensibili e attente nella ricerca di soluzioni di packaging ecosostenibili, pertanto vi invitiamo a contattarci al seguente indirizzo mail roberta.quero@eticasrl.net per raccontarVi il nostro progetto Etic.a & Sostenibilità ed informarVi nel dettaglio sulle soluzioni che abbiamo studiato e sviluppato per le etichette ecosostenibili.

Nei prossimi giorni realizzeremo un nuovo articolo con il titolo: “Di cosa trattiamo quando parliamo di sostenibilità” per condividere con Voi un linguaggio comune sui termini che oggi vengono maggiormente utilizzati in questo ambito.

Etic.a: Make your etic choice

31/01/2020

 

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Raccontaci la storia e i valori del tuo brand. Lo vestiremo con le nostre etichette.




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