etic.a diventa Società Benefit!

Il 31 ottobre 2023 è una data molto importante nel percorso della nostra Azienda: etic.a ha ottenuto lo status di Società Benefit.

Questo atto è un ulteriore passo di un percorso di reale attenzione verso le politiche di sostenibilità che, negli ultimi anni, ci ha portato a prendere alcune importanti decisioni che vogliamo ripercorrere insieme a Voi.

Il rispetto verso l’Ambiente è centrale del nostro modo di fare Impresa. Per questo motivo abbiamo installato, ad inizio 2021, un impianto fotovoltaico da 100 kW/p che autoproduce il 30% del nostro fabbisogno di energia elettrica. E, sempre nel corso del 2021, abbiamo convertito tutti gli impianti di asciugatura che adottavano le tradizionali lampade UV al mercurio alle nuove lampade Led UV.

I vantaggi derivanti da un punto di vista ambientale, ma non solo, sono molto significativi: forte riduzione dell’assorbimento di energia elettrica e, soprattutto, azzeramento dell’emissione di ozono nell’atmosfera, effetto collaterale considerevole causato dall’utilizzo di lampade al mercurio! Ed ancora, grande miglioramento del comfort lavorativo in quanto le lampade Led UV, non necessitando di estrattori dell’aria, eliminano la principale fonte di inquinamento sonoro presente nelle nostre aree produttive. E non è un vantaggio di poco conto per tutte le persone che trascorrono la loro giornata lavorativa in Produzione.

 

Siamo consapevoli del valore Sociale del fare impresa e per questo, già dal 2021, abbiamo definito un Piano Welfare che ha l’obiettivo, tra gli altri, di assegnare ai dipendenti un premio annuale sulla base dei risultati raggiunti. Questo Piano si aggiunge ad una scelta effettuata dalla nostra Azienda già dal momento della sua fondazione: tutte le nostre persone sono assunte a tempo indeterminato.

 

Grande attenzione poniamo agli aspetti di Governance: nel corso del 2023 abbiamo ottenuto la Certificazione sulla Parità di Genere PdR 125:2022. È la certificazione che attesta la nostra volontà di creare un ambiente di lavoro sano ed inclusivo che offra pari opportunità alle persone e ne sia attento alla valorizzazione nel tempo permettendo a ciascuno di esprimere in pieno il suo potenziale. Il Codice etico, poi, è la rappresentazione dei valori che abbiamo adottato e che tutti i nostri portatori di interesse, esterni ed interni all’Azienda, devono rispettare.

Ma non abbiamo l’intenzione di fermarci qui: il 2024 sarà per noi un anno ancora molto importante: redigeremo il nostro primo Report di Sostenibilità. È un impegno per noi essenziale, consapevoli del fatto che la sostenibilità deve essere misurata nel tempo e comunicata in modo completo onde evitare di accrescere la schiera di coloro i quali non fanno altro che del green washing.

E last but not least abbiamo in corso un’ulteriore importante Certificazione … È davvero il caso di dire keep in touch!

 

ETIC.A E LE POLITICHE ESG CAP.1: COMPLETO PASSAGGIO A SISTEMI DI ASCIUGATURA LED A ZERO EMISSIONI

Environment, social, governance: i criteri ESG che guidano gli investimenti sostenibili.

Sia che li si chiamino criteri, aspetti o caratteristiche, i temi che oggi possono permettere ad un’azienda di misurare il proprio livello di sostenibilità sono riconducibili e racchiusi in 3 pilastri: Environment, Social e Governance e vengono ricondotti alla sigla ormai ben nota e conosciuta di criteri ESG.

Così, se fino a pochi anni fa si guardava ai business ed ai relativi investimenti soltanto in termini di redditività e di rischio, oggi divengono sempre più centrali gli aspetti collegati all’impatto ambientale e sociale del business, nonché la governance di un’impresa che collega questi due aspetti, e la loro misurazione. La completa integrazione di tali elementi nei processi decisionali e gestionali è destinata a diventare sempre più una leva fondamentale per un’impresa moderna che intenda rafforzare e consolidare la propria posizione sul mercato.

Un fatto concreto: completo passaggio ai sistemi di asciugatura led a zero emissioni

In risposta a questo approccio, noi di etic.a siamo alla continua ricerca di soluzioni che possano perfezionare il nostro prodotto, attraverso l’adozione di nuove tecnologie di stampa, nuovi sistemi di gestione e controllo, e che possano migliorare i nostri processi con uno sguardo attento agli obiettivi di sostenibilità.

Da qui l’importante scelta di modificare, all’interno della nostra area produttiva, tutti i sistemi di asciugatura degli inchiostri con il passaggio dalle tradizionali lampade UV a mercurio all’utilizzo esclusivo di lampade a LED fornite dal nostro partner GEW con cui collaboriamo dal 2014.

Mediante questo prezioso cambiamento siamo divenuti una realtà Emission-Free ed abbiamo ottenuto enormi benefici da questo passaggio.

In particolare:

  • Un vantaggio in termini di assorbimento, riducendo significativamente il consumo dell’energia elettrica;
  • Un beneficio legato all’impatto ambientale, eliminando il rilascio di emissioni di ozono nell’atmosfera connesso all’utilizzo delle lampade UV a mercurio;
  • Un vantaggio significativo per le nostre persone riducendo il livello sonoro all’interno che dell’area di produzione, migliorando la qualità dell’ambiente in cui operano costantemente i nostri stampatori.

Tutto questo ad impatto zero in termini di performance legate a qualità e velocità della produzione.

Al seguente link potete trovare un breve video dove l’Ing. Gianni Olivieri, nostro Managing Director, l’Ing. Vito Di Martino, Operation Director e Sergio Pasquini, Production Manager parlano dell’importante novità che ha trasformato etic.a in una realtà completamente LED priva di polimerizzazione UV tradizionale.

Questa significativa trasformazione, dunque, unita all’importante scelta legata al nostro passaggio all’uso di pannelli fotovoltaici che ci hanno permesso di ridurre del 30% il fabbisogno di energia elettrica da fonti non rinnovabili, è un altro tassello che si aggiunge ai passi che etic.a ha percorso ed intendere continuare a portare avanti in materia di Agenda Onu 2030 come abbiamo esplicitato in uno dei nostri precedenti articoli.

 

Seguiranno aggiornamenti in merito ai successivi passi che interesseranno etic.a in materia di sostenibilità e adeguamento agli standard ESG…

 

 01/12/2022

 

Etichettatura ambientale degli imballaggi: novità ed aspetti di interesse per le etichette

Continuano gli aggiornamenti relativi alla direttiva che disciplina l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi, introdotta a settembre con DLgs. 116/2020, di cui abbiamo già trattato in alcuni dei nostri precedenti articoli del blog.

Una prima novità è quella introdotta dal Decreto Sostegni 2021, convertito in legge L. 69/2021, e riguarda la sospensione fino a fine anno dell’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi.

Tuttavia, la nuova normativa non pone fine ai dubbi interpretativi che accompagnano questa legge e che lasciano dei punti irrisolti, in particolare per quanto riguarda le regole da seguire nel caso delle etichette.

La norma stabilisce infatti che è obbligo del produttore d’imballaggi marcare i propri imballi con due indicazioni:

  • natura del materiale, secondo decisione (CE) 97/129;
  • destinazione a fine vita.

Nel caso specifico delle etichette, per ciò che riguarda l’indicazione della natura del materiale, il lavoro risulta semplice: l’indicazione sarà PAP 22 nel caso di etichette in carta; un numero da 1 a 6 per le etichette in plastica.

E nel caso di colle, adesivi ed inchiostri? Questa è una domanda che riceviamo molto frequentemente dai nostri clienti e alla quale diamo risposta seguendo quando indicato dalle linee guida del Conai:

“Qualora l’imballaggio sia realizzato con uno dei materiali di imballaggio (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, vetro), accoppiato o trattato con un altro materiale, diverso da quello di imballaggio (come colle, adesivi, inchiostri), è sempre da considerarsi monomateriale.”

Quindi, nel caso di un’etichetta in carta con uno strato di inchiostro e l’uso di colle che hanno peso superiore al 5% del peso totale dell’imballaggio, riporterà la sola codifica prevista per gli imballaggi monomateriali in carta.

Per quanto riguarda, invece, il secondo punto, ovvero la destinazione a fine vita dell’etichetta, la normativa lascia in sospeso alcuni chiarimenti che già sono stati richiesti al Ministero della Transizione Ecologica (MITE), in particolare in relazione alle etichette autoadesive: ha senso marcarle con indicazioni sullo smaltimento a fine vita, se poi vengono smaltite nella frazione corrispondente al prodotto su cui sono applicate, anche diverso dal materiale dell’etichetta?

Come si evince dalle linee guida del Conai, che hanno cercato di fare chiarezza anche su questo punto, l’indicazione della codifica sullo smaltimento a fine vita dell’etichetta non ha senso, a meno che l’etichetta non sia separabile manualmente dal packaging principale. In questo caso specifico l’etichetta è definita un imballaggio, e quando essa non segue il flusso della componente principale su cui è apposta, va considerata come una singola componente e codificata come tale secondo la Decisione 129/97/CE.

Ma altre sono le criticità che emergono dalla legge sull’etichettatura ambientale degli imballaggi a cui il MITE non ha saputo dare risposta:

  • L’obbligo ricade sui produttori degli imballaggi, ma per stabilire come marcare un imballaggio è necessario rivedere l’impostazione grafica, che è stabilita dal cliente.
  • Non ci sono indicazioni sulle norme tecniche UNI da seguire e non è stata verificata la rispondenza tra i codici presenti nella decisione (CE) 97/129 e i prodotti attualmente sul mercato.
  • Mancano le regole (colore, dimensione, posizionamento, grafica, ecc.) e il campo di applicazione non è ben definito.

Anche su questi aspetti hanno cercato di fare chiarezza le linee guida del Conai e le diverse associazioni di categoria per supportare le aziende in materia di etichettatura ambientale.

Per qualsiasi dubbio o chiarimento, mi farà piacere ricevere delle domande per approfondire ulteriori aspetti insieme.

Potete scrivermi al seguente indirizzo: francesca.delzanno@eticasrl.net

 

Stampiamo etichette con passione e competenza!

 

21/07/21

Etichette e Cosmesi: non solo bellezza, ma anche rispetto della natura e dell’ambiente

Avete mai realizzato quanto sia importante l’etichetta in un cosmetico o in un prodotto di bellezza?

In uno dei nostri precedenti articoli abbiamo parlato del peso di queste etichette e di come leggerle, ma oltre all’aspetto tecnico un ruolo fondamentale occupa l’aspetto emozionale.

Si tratta di una vera esperienza prima dell’esperienza: l’etichetta è in grado di trasmettere una sensazione connessa al prodotto ancor prima di averlo provato e aver avuto una conoscenza concreta dello stesso che giustifichi la scelta. Il packaging quindi, e in particolare l’etichetta del prodotto che scegliamo, deve essere in grado di trasmetterci la giusta sensazione ancor prima di aver sperimentato il prodotto.

In questo, ogni aspetto gioca un ruolo importantissimo: il materiale scelto per le sensazioni che comunica al tatto, l’aspetto grafico per le emozioni che suscita alla vista, senza trascurare un aspetto che sta occupando un ruolo sempre più rilevante in questo settore, e non solo, nel processo di scelta da parte del consumatore: l’interesse per la sostenibilità.

 

I prodotti cosmetici a connotazione naturale e sostenibile, i cosiddetti CCN&S, non sono però tutti uguali e, a fronte della loro crescente domanda, Cosmetica Italia ha sentito la necessità di fare una distinzione tra il concetto di “naturale/bio” e il concetto di “sostenibilità ambientale” raggruppando i prodotti CCN&S in due macrocategorie:

 

  • Cosmetici a connotazione naturale/ biologica: in questa categoria rientrano i prodotti caratterizzati da elementi grafici o testuali che ne comunicano la connotazione naturale/biologica, in relazione alla loro composizione formulativa, ovvero la presenza di un alto numero di ingredienti biologici o di origine naturale.

Si tratta di prodotti che possono comunicare la conformità allo standard internazionale ISO 16128; la certificazione naturale/biologica secondo il protocollo di un organismo privato specializzato; la conformità a una propria caratterizzazione autodefinita, nel rispetto del Regolamento 655/2013.

 

  • Cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale/green: rientrano in questa categoria prodotti che possono comunicare, attraverso elementi grafici o testuali, la connotazione di sostenibilità ambientale o green in aspetti che riguardano l’intero ciclo di vita del prodotto e/o le politiche corporate dell’impresa verso la sostenibilità. Gli aspetti in questione possono interessare: i processi produttivi; la gestione sostenibile dell’intera filiera; l’impronta ambientale del prodotto; certificazioni di prodotto; certificazioni corporate; rapporto o bilancio di sostenibilità; riconoscimenti internazionali; caratteristiche dell’imballaggio.

 

Ad oggi il valore di sell – in dei CCN&S in Italia è pari a 1.654 milioni di euro e nel dettaglio si registra un valore di fatturato leggermente superiore per le aziende che realizzano cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale/green rispetto ai cosmetici con connotazione naturale/biologica. E a fronte della crescente domanda di questi prodotti, ben l’84,5% delle imprese nazionali intervistate da Cosmetica Italia dichiara di aver avviato processi di investimento sulle formulazioni biologiche o di essere in procinto di attivarsi, il 75,8% di aver avviato o di essere prossimo ad attivare iniziative legate ai processi sostenibili e il 56,9% si sta muovendo al fine di ottenere una certificazione ambientale.

 

(fonte Cosmetica Italia)

 

Etichette e claim green

 

In questo scenario, l’impegno ad adottare packaging sostenibili dichiarato sulle etichette dei prodotti gioca un ruolo fondamentale.

I dati raccolti dall’ottava edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 confermano, infatti, una crescita delle vendite a valore del 5,5% per i prodotti con un claim green in etichetta nel periodo giugno 2019 – giugno 2020 contro il +2,6% dei 12 mesi precedenti. E se da un lato si è assistito ad una crescita dell’offerta (+1%), il dato più rilevante è quello relativo alla crescita della domanda (+4.5%). Valore che sale e segna un +10,2% se si considera la sola crescita dei prodotti a marca commerciale.

Attraverso lo studio di 24 claim, riconducibili a quattro diversi panieri di appartenenza quali: responsabilità sociale, rispetto degli animali, management sostenibile delle risorse, agricoltura e allevamento sostenibili, l’indagine ha dimostrato che i prodotti cosmetici e per la cura della persona hanno registrato un beneficio soprattutto in relazione all’indicazione in etichetta dell’uso di packaging realizzato “con materiale riciclato” con un +6,9% del giro d’affari, per l’indicazione “senza fosfati” e “vegetale” con un +9,2% di incremento, per ciò che riguarda aspetti rientranti nell’ambito del management sostenibile delle risorse. Il claim “biologico”, rientrante invece nel paniere agricoltura e allevamento sostenibili, ha fatto registrare nel settore della cura della persona un aumento annuo delle vendite del 5,1%, anche se, la miglior performance la ottengono i prodotti con certificazione Ecocert, che ha fatto registrare una crescita delle vendite del 14,5% rispetto ai 12 mesi precedenti.

 

Noi di etic.a abbiamo la possibilità e la volontà di realizzare etichette che sposino la scelta sostenibile dei consumatori e dei produttori, adottando materiali prodotti da fonti rinnovabili, che riducono la pressione sulle risorse naturali, limitando l’impatto ambientale.

Sono Francesca, responsabile marketing in etic.a e per maggiori informazioni sull’argomento potete scrivermi al seguente indirizzo: francesca.delzanno@eticasrl.net

Avrò il piacere di rispondervi con passione e competenza.

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