Vincitori ai Best In Flexo 2023

Il 21 Novembre 2023 segna una data molto importante nel nostro cammino, la vittoria ai BestInFlexo 2023 nella categoria “Carta – Cartoncino – Banda Stretta”.

L’appuntamento annuale dei Best in Flexo, concorso che premia l’eccellenza e la qualità nel processo di prestampa e stampa flessografica, giunto alla sua nona edizione, si conferma l’evento dell’anno per l’industria flessografica. E non lo è solamente per il concorso di premiazione promosso da Atif – Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia, ma anche perché si tratta di un’occasione di incontro, formazione ed aggiornamento professionale per tutti gli esperti del settore. Scenari 2024, controllo qualità delle macchine da stampa e tavola rotonda sul regolamento UE sugli imballaggi sono alcune delle tematiche affrontate nei due giorni di approfondimento.

BestInFlexo 2023: 230 lavori presentati tra i quali etic.a si è distinta!

230 i lavori presentati, analizzati, giudicati e premiati da parte della giura competente dei BestInFlexo, all’interno delle 14 categorie previste, con i quali la nostra etichetta si è dovuta confrontare per contendersi il primo gradino del podio nella categoria di riferimento. L’orgoglio è ancora più grande essendo ben consapevoli dell’altissima qualità anche degli altri lavori presentati e ciò accredita ancor di più il valore riconosciuto alla nostra etichetta.

“…Grafica pulita valorizzata dalle tecnologie di lavorazione utilizzate volte ad aumentare il valore percepito del prodotto unite alla buona uniformità e stesura del colore con buona pulizia tonale degli inchiostri.” Queste sono alcune delle motivazioni che hanno accompagnato la consegna del premio, ritirato dalla Dott.ssa Patrizia Windfang, dall’Ing. Gianni Olivieri e dal nostro responsabile di produzione, Sergio Pasquini, e che hanno reso vincente il nostro lavoro.

Questo traguardo è il frutto dell’impegno e della passione che tutta la nostra squadra mette costantemente nel proprio lavoro, affinché ogni nostra etichetta sia meritevole di quello che per noi è il riconoscimento più importante: la fiducia dei nostri clienti.

Queste le parole di Patrizia Windfang all’indomani della premiazione: “Grazie alla nostra squadra: sono orgogliosa, ma anche emozionata per tutta la passione e l’impegno che ci mettete ogni giorno nel vostro lavoro. Grazie ai nostri clienti che ci spingono a fare sempre meglio, a loro dedichiamo le nostre migliori energie.”

 

Ora l’appuntamento è per il 30 maggio 2024 ai 𝐃𝐢𝐚𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐀𝐰𝐚𝐫𝐝𝐬 a Düsseldorf, i premi europei della stampa flessografica assegnati ogni due anni e promossi da FTA Europe, l’Associazione Flessografica Europea a cui abbiamo accesso diretto da vincitori.

 

Un successo, questo, che ci carica e ci motiva a metterci sempre in gioco per vedere in ogni giorno un’opportunità di miglioramento.

Etichette collarino: questione d’eleganza e…di memoria!

In uno scenario di mercato che vede in forte crescita il settore del vino da bollicina, molte sono le richieste per etichette collarino che siano sempre più belle e nobilitate, in linea con l’etichetta frontale che domina la scena del packaging. Anche perché, bisogna riconoscere, che, molto spesso, sono proprio le etichette da collarino a rimanere in rappresentanza del prodotto una volta che la bottiglia viene immersa nel secchiello del ghiaccio.

Tuttavia, vi sono una serie di motivi per cui non è possibile ragionare allo stesso modo e paragonare le etichette collarino alle etichette frontali pensando di poter adottare per entrambe i medesimi criteri e richiedere le medesime caratteristiche.

 

Il cosiddetto “effetto memoria”

Il processo di applicazione dell’etichetta sul collo è spesso il tallone d’Achille per il mercato del vino e anche quando l’etichetta sembra essere stata applicata correttamente, non presentando segni di sollevamento sul packaging nello stato iniziale, potrebbero verificarsi, in un secondo momento, problemi di adesione con il manifestarsi del cosiddetto “effetto memoria”, ossia uno staccamento di parte dell’etichetta che tende a tornare nella sua forma originale.

Diversi i fattori che possono essere ritenuti colpevoli di questo fenomeno e che occorre tenere a mente per evitare che il problema si verifichi.

Vediamoli insieme:

  • La scelta del giusto materiale: Un fattore da considerare nel caso di queste specifiche etichette è la tipologia di carta scelta: materiali troppo rigidi o con adesivi non adatti tendono ad accrescere il rischio che una volta applicate su superfici curve, come il collo della bottiglia, le etichette tendano a ritornare nella loro forma originale.
  • Dimensioni e condizioni del packaging: Occorre considerare che minore è il collo della bottiglia, maggiore è il rischio che l’etichetta torni alla sua posizione originale. Anche le condizioni esterne, come il contatto con acqua e/o ghiaccio o la condensa legata al cambio di temperatura possono provocare il rischio di distaccamento.
  • Condizioni di stoccaggio e condizioni ambientali: Le condizioni ambientali dei magazzini delle cantine in cui vengono conservate le bobine possono influenzare le performance delle etichette. Inoltre, i materiali che compongono le etichette hanno una loro data di deperimento e le performance adesive dei materiali decrescono nel tempo. Altro fattore da considerare sono le condizioni in cui verte la bottiglia sulla quale verrà apposta l’etichetta: la presenza di umidità, polvere o imperfezioni presenti sulla superficie del vetro potrebbero portare a problematiche connesse all’adesione.
  • Inchiostri, Vernici, Area di Riserva: Inchiostri e vernici utilizzati nel processo di stampa al fine di nobilitare il prodotto possono essere all’origine di una minore adesione a causa di incompatibilità chimica e/o stress meccanico che potrebbe rendere l’etichetta più rigida ed accrescere il cosiddetto effetto memoria menzionato. Lavorazioni speciali quali la serigrafia a spessore e l’embossing possono essere all’origine di tale problema andando a ridurre la superficie adesiva dell’etichetta. Inoltre, anche la pressione esercitata in fase di applicazione è un fattore che può giocare un ruolo importante nel distaccamento da parte dell’etichetta.

 

Carte sfibrate, grammatura ridotta e assenza di nobilitazioni la sola strada per ridurre l’effetto memoria?

 

Assolutamente no! Oggi è possibile individuare sul mercato la soluzione che meglio rispecchi l’esigenza dei nostri clienti di avere un prodotto premium nella sua interezza, che sia anche sostenibile e allo stesso tempo versatile e duraturo.

 

I nostri esperti sono a completa disposizione per individuare con voi la soluzione migliore per raggiungere i vostri obiettivi di funzionalità e comunicazione.

 

 

Uno sguardo al passato, uno sguardo al futuro

Uno sguardo all’anno appena trascorso

Lo tsunami della pandemia ci lascerà in eredità una nuova normalità, un nuovo modo di concepire la vita sociale e la condivisione, nuove abitudini e nuovi modi di fare acquisti, probabilmente un nuovo ciclo di crescita economica ma soprattutto una nuova relazione tra le variabili prezzi delle materie prime, inflazione e tassi d’interesse.

A partire dal secondo semestre dello scorso anno il mondo produttivo sembra improvvisamente essere finito in un incubo nel quale manca ogni commodity, industriale o agricola che sia: introvabili a prezzi ragionevoli rame, ferro, acciaio, ma anche mais, grano, soia e caffè. Sono diventate merci rare plastica, semiconduttori, cartone e carta per imballaggi.

La strozzatura delle catene di fornitura globale del 2021 può essere riconducibile a diversi fattori. Dopo la paralisi iniziale, le maggiori economie hanno registrato una ripresa molto forte e veloce sostenuta dalle politiche messe in piedi dai rispettivi governi nazionali e Banche Centrali, le chiusure degli impianti estrattivi e produttivi hanno portato le scorte di materie prime e semilavorati a livelli minimi, le difficoltà logistiche ed i blocchi portuali hanno ingessato i trasporti globali.

Quella vissuta passerà alla storia per essere stata la peggiore crisi nella storia delle supply chains, con effetti che colpiscono un po’ tutti, dalle multinazionali alle Pmi.

Osservare le quotazioni di un ETF (Exchanged Traded Funds), che ha l’obiettivo di replicare il Bloomberg Commodity Index, paniere composto dai futures sulle principali commodities, ci consente in maniera sintetica di osservare le fasi dell’andamento delle principali materie prime che abbiamo attraversato negli ultimi due anni.

invesco bloomberg commodity ucits etf

INVESCO BLOOMBERG COMMODITY UCITS ETF – weekly chart

 

Dal grafico si evince quello che era il mondo prima della pandemia, dove le oscillazioni erano contenute in un range di circa il 10%, la caduta dei prezzi di febbraio/marzo 2020, il rapido recupero fino ad inizio 2021 dei livelli pre-covid e la violazione al rialzo di aprile/maggio 2021 che hanno portato ad un apprezzamento dello strumento di oltre il 30% in soli sei mesi portandosi verso nuovi massimi livelli mai raggiunti.

Le piccole realtà si trovano da mesi a lottare contro i rincari, subendo la mancanza di potere contrattuale nella trattativa con i fornitori. La crescita dei prezzi delle materie prime ha finito per deprimere i bilanci aziendali, soprattutto di quelle realtà di piccole-medie dimensioni, che hanno assorbito tali aumenti non essendo nelle condizioni di riversarli immediatamente sui propri clienti.

Le aziende produttrici hanno il dovere di abbandonare tale approccio che non potrà essere perseguito nel lungo periodo, ne va della sopravvivenza del tessuto produttivo stesso.

È necessario che ogni componente della filiera faccia la propria parte, e volenti o nolenti, la dovranno fare pure i consumatori: l’attenzione, pertanto, si sposterà sul binomio inflazione-tassi d’interesse ma questo è un nuovo capitolo della storia a cui assisteremo nei prossimi mesi.

 

… e il nostro settore?

L’anno che si è appena concluso è stato un anno particolarmente difficile per le Aziende del nostro settore che sono state impegnate a garantire continuità e stabilità delle forniture in un periodo di grandi incertezze.

I rumors che abbiamo ascoltato nel nostro mercato nei primissimi mesi dell’anno hanno trovato conferma nelle comunicazioni che abbiamo ricevuto a marzo 2021 con l’annuncio del primo importante aumento con decorrenza nel mese di aprile (+ 8% sui film + un upcharge “temporaneo” di 0,01 E/mq).

Da aprile alla fine del 2021 abbiamo avuto, da parte dei principali fornitori di materiale da stampa e di semilavorati, altri tre aumenti (saranno, dunque, quattro in totale nel corso dell’anno) che hanno portato il prezzo della nostra materia prima più importante ad avere un incremento medio complessivo del 35% circa rispetto al prezzo di inizio anno.

Ma non solo: all’aumento dei prezzi si è associato una grave crisi sulla disponibilità dei prodotti che ha portato i nostri fornitori a ridurre le quantità consegnate e ad allungare in maniera significativa i tempi di consegna che si sono allungati in modo significativo (siamo passati dai 5/7 giorni lavorativi ai 40/50 giorni ed oltre in alcuni casi).

Per riuscire a garantire la continuità delle forniture delle nostre etichette le nostre Aziende hanno dovuto farsi carico di importanti inefficienze produttive. Ma, ovviamente abbiamo pagato un prezzo molto alto: l’impatto sui conti è stato particolarmente importante!

 

Uno sguardo al futuro

E il 2022? Con le informazioni al momento disponibili, non possiamo dire che il nuovo anno si apre sotto auspici migliori rispetto all’anno appena passato.

Da una parte sono attesi aumenti dell’energia elettrica che per le imprese possono arrivare ad un + 80% sui valori di inizio 2021 mentre per quanto riguarda i materiali da stampa sono già stati annunciati ulteriori aumenti a partire dal prossimo mese di febbraio.

Il tessuto delle PMI che sono la linfa vitale del nostro sistema economico, molto spesso animate direttamente dalla presenza sul campo dell’imprenditore, e che sono per loro natura fortemente orientate ad una alta qualità del servizio/prodotto, hanno la impellente necessità di riportare la loro struttura dei ricavi ai valori precedenti la crisi sulle materie prime. Ne va della loro stessa sopravvivenza!

La strada ci appare, purtroppo, segnata: le PMI potrebbero diventare terreno di caccia per le multinazionali del settore. Negli ultimi mesi abbiamo visto esempi di acquisizioni importanti di Aziende di medie dimensioni da parte di multinazionali straniere.

L’accelerazione del processo di concentrazione potrebbe portare ad una riduzione della qualità del prodotto/servizio. Le logiche delle Aziende multinazionali sono ben diverse da quelle dell’Imprenditore che ha creato, sviluppato e gestisce la sua Azienda!

La sfida vitale per il 2022 è di potere continuare a fare il nostro lavoro con il livello di qualità che è tipico delle nostre Aziende.

 

11/01/2022

Etichettatura ambientale degli imballaggi: novità ed aspetti di interesse per le etichette

Continuano gli aggiornamenti relativi alla direttiva che disciplina l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi, introdotta a settembre con DLgs. 116/2020, di cui abbiamo già trattato in alcuni dei nostri precedenti articoli del blog.

Una prima novità è quella introdotta dal Decreto Sostegni 2021, convertito in legge L. 69/2021, e riguarda la sospensione fino a fine anno dell’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi.

Tuttavia, la nuova normativa non pone fine ai dubbi interpretativi che accompagnano questa legge e che lasciano dei punti irrisolti, in particolare per quanto riguarda le regole da seguire nel caso delle etichette.

La norma stabilisce infatti che è obbligo del produttore d’imballaggi marcare i propri imballi con due indicazioni:

  • natura del materiale, secondo decisione (CE) 97/129;
  • destinazione a fine vita.

Nel caso specifico delle etichette, per ciò che riguarda l’indicazione della natura del materiale, il lavoro risulta semplice: l’indicazione sarà PAP 22 nel caso di etichette in carta; un numero da 1 a 6 per le etichette in plastica.

E nel caso di colle, adesivi ed inchiostri? Questa è una domanda che riceviamo molto frequentemente dai nostri clienti e alla quale diamo risposta seguendo quando indicato dalle linee guida del Conai:

“Qualora l’imballaggio sia realizzato con uno dei materiali di imballaggio (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, vetro), accoppiato o trattato con un altro materiale, diverso da quello di imballaggio (come colle, adesivi, inchiostri), è sempre da considerarsi monomateriale.”

Quindi, nel caso di un’etichetta in carta con uno strato di inchiostro e l’uso di colle che hanno peso superiore al 5% del peso totale dell’imballaggio, riporterà la sola codifica prevista per gli imballaggi monomateriali in carta.

Per quanto riguarda, invece, il secondo punto, ovvero la destinazione a fine vita dell’etichetta, la normativa lascia in sospeso alcuni chiarimenti che già sono stati richiesti al Ministero della Transizione Ecologica (MITE), in particolare in relazione alle etichette autoadesive: ha senso marcarle con indicazioni sullo smaltimento a fine vita, se poi vengono smaltite nella frazione corrispondente al prodotto su cui sono applicate, anche diverso dal materiale dell’etichetta?

Come si evince dalle linee guida del Conai, che hanno cercato di fare chiarezza anche su questo punto, l’indicazione della codifica sullo smaltimento a fine vita dell’etichetta non ha senso, a meno che l’etichetta non sia separabile manualmente dal packaging principale. In questo caso specifico l’etichetta è definita un imballaggio, e quando essa non segue il flusso della componente principale su cui è apposta, va considerata come una singola componente e codificata come tale secondo la Decisione 129/97/CE.

Ma altre sono le criticità che emergono dalla legge sull’etichettatura ambientale degli imballaggi a cui il MITE non ha saputo dare risposta:

  • L’obbligo ricade sui produttori degli imballaggi, ma per stabilire come marcare un imballaggio è necessario rivedere l’impostazione grafica, che è stabilita dal cliente.
  • Non ci sono indicazioni sulle norme tecniche UNI da seguire e non è stata verificata la rispondenza tra i codici presenti nella decisione (CE) 97/129 e i prodotti attualmente sul mercato.
  • Mancano le regole (colore, dimensione, posizionamento, grafica, ecc.) e il campo di applicazione non è ben definito.

Anche su questi aspetti hanno cercato di fare chiarezza le linee guida del Conai e le diverse associazioni di categoria per supportare le aziende in materia di etichettatura ambientale.

Per qualsiasi dubbio o chiarimento, mi farà piacere ricevere delle domande per approfondire ulteriori aspetti insieme.

Potete scrivermi al seguente indirizzo: francesca.delzanno@eticasrl.net

 

Stampiamo etichette con passione e competenza!

 

21/07/21

Etic.a & Lombardi: una collaborazione di successo

Lo scorso 18 maggio etic.a ha avuto il grande piacere di essere stata scelta come protagonista di un’emozionante case history nel corso dell’evento Flexoworld, una fiera virtuale per il mondo della stampa organizzata da Lombardi Converting Machinery Spa, nostro partner da molti anni.

Durante l’intervista condotta da Nicola Lombardi, Marketing Manager dell’azienda, hanno preso la parola diverse figure che ricoprono ruoli di responsabilità in etic.a come Sergio Pasquini, Responsabile di produzione con ben 40 anni di esperienza nella stampa ed oltre 10 anni di carriera in etic.a; l’Ing. Vito De Martino, Responsabile Ingegneria e Controllo; la Dott.ssa Patrizia Windfang e l’Ing. Gianni Olivieri, fondatori dell’azienda.

Durante il suo intervento, Sergio ci ha condotti nel vivo della produzione in etic.a mostrando una delle nostre macchine Lombardi in azione.

Sergio Pasquini responsabile di produzione etic.a labels srl stampiamo etichette con passione e competenza

Si tratta del nostro acquisto più recente, la Digistar, una macchina di finitura fascia 430, dotata del modulo serigrafico “Bravo” e del modulo per l’oro a caldo “Toro”, che permettono di realizzare stampe nobilitate, di altissima qualità. È possibile, infatti, applicare spessori diversi per le vernici serigrafiche a rilievo, utilizzare multi – reels, stampare simultaneamente con diverse tipologie di stampa come embossing e rilievo, utilizzare la tecnica del multistroke e molto altro ancora. Una macchina, quindi, che consente ad etic.a di realizzare etichette a maggior valore aggiunto, tipiche di mercati come quello del vino e della cosmesi.

 

 

 

 

La Dott.ssa Windfang, l’Ing.Olivieri e l’Ing. De Martino hanno posto, invece, l’accento sui valori di etic.a. Hanno raccontato, con i loro interventi, che il successo di una realtà come la nostra non consiste solo nella qualità del prodotto e del servizio offerto ai clienti, ma è il frutto della passione che ogni persona che lavora in etic.a mette ogni giorno nel proprio lavoro. Sono le persone a fare la differenza. I collaboratori ed i dipendenti devono sentirsi parte integrante di un progetto di sviluppo e di crescita, obiettivo che viene perseguito stimolando il miglioramento personale e professionale di ognuno con una formazione continua ed un orientamento alla collaborazione e al lavoro di squadra.

Ma etic.a sa bene che la sua responsabilità sociale non è solo nei confronti del personale, creando un ambiente di lavoro sano e proficuo, ma, come dimostriamo ormai da tempo, anche nei confronti dell’ambiente. Per questo abbiamo ad oggi uno stabilimento di produzione a basso impatto ambientale con un impianto fotovoltaico di 100 kw/ora ed abbiamo aderito all’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile di cui abbiamo esposto gli obiettivi raggiunti e quelli da dover perseguire in uno dei nostri precedenti articoli che potete trovare al seguente link.

 

team etic.a labels flexoworld

 

Vogliamo ringraziare ancora una volta Lombardi Converting Machinery Spa per averci scelto come esempio di successo nel settore della stampa e per essere partner del nostro cammino e della nostra crescita.

Continuate a seguire il nostro blog per rimanere sempre aggiornati su tutte le nostre novità dalle tecnologie di stampa all’adozione di scelte sostenibili in linea con i nostri valori.

 

Stampiamo etichette con passione e competenza!

Etichette e Cosmesi: non solo bellezza, ma anche rispetto della natura e dell’ambiente

Avete mai realizzato quanto sia importante l’etichetta in un cosmetico o in un prodotto di bellezza?

In uno dei nostri precedenti articoli abbiamo parlato del peso di queste etichette e di come leggerle, ma oltre all’aspetto tecnico un ruolo fondamentale occupa l’aspetto emozionale.

Si tratta di una vera esperienza prima dell’esperienza: l’etichetta è in grado di trasmettere una sensazione connessa al prodotto ancor prima di averlo provato e aver avuto una conoscenza concreta dello stesso che giustifichi la scelta. Il packaging quindi, e in particolare l’etichetta del prodotto che scegliamo, deve essere in grado di trasmetterci la giusta sensazione ancor prima di aver sperimentato il prodotto.

In questo, ogni aspetto gioca un ruolo importantissimo: il materiale scelto per le sensazioni che comunica al tatto, l’aspetto grafico per le emozioni che suscita alla vista, senza trascurare un aspetto che sta occupando un ruolo sempre più rilevante in questo settore, e non solo, nel processo di scelta da parte del consumatore: l’interesse per la sostenibilità.

 

I prodotti cosmetici a connotazione naturale e sostenibile, i cosiddetti CCN&S, non sono però tutti uguali e, a fronte della loro crescente domanda, Cosmetica Italia ha sentito la necessità di fare una distinzione tra il concetto di “naturale/bio” e il concetto di “sostenibilità ambientale” raggruppando i prodotti CCN&S in due macrocategorie:

 

  • Cosmetici a connotazione naturale/ biologica: in questa categoria rientrano i prodotti caratterizzati da elementi grafici o testuali che ne comunicano la connotazione naturale/biologica, in relazione alla loro composizione formulativa, ovvero la presenza di un alto numero di ingredienti biologici o di origine naturale.

Si tratta di prodotti che possono comunicare la conformità allo standard internazionale ISO 16128; la certificazione naturale/biologica secondo il protocollo di un organismo privato specializzato; la conformità a una propria caratterizzazione autodefinita, nel rispetto del Regolamento 655/2013.

 

  • Cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale/green: rientrano in questa categoria prodotti che possono comunicare, attraverso elementi grafici o testuali, la connotazione di sostenibilità ambientale o green in aspetti che riguardano l’intero ciclo di vita del prodotto e/o le politiche corporate dell’impresa verso la sostenibilità. Gli aspetti in questione possono interessare: i processi produttivi; la gestione sostenibile dell’intera filiera; l’impronta ambientale del prodotto; certificazioni di prodotto; certificazioni corporate; rapporto o bilancio di sostenibilità; riconoscimenti internazionali; caratteristiche dell’imballaggio.

 

Ad oggi il valore di sell – in dei CCN&S in Italia è pari a 1.654 milioni di euro e nel dettaglio si registra un valore di fatturato leggermente superiore per le aziende che realizzano cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale/green rispetto ai cosmetici con connotazione naturale/biologica. E a fronte della crescente domanda di questi prodotti, ben l’84,5% delle imprese nazionali intervistate da Cosmetica Italia dichiara di aver avviato processi di investimento sulle formulazioni biologiche o di essere in procinto di attivarsi, il 75,8% di aver avviato o di essere prossimo ad attivare iniziative legate ai processi sostenibili e il 56,9% si sta muovendo al fine di ottenere una certificazione ambientale.

 

(fonte Cosmetica Italia)

 

Etichette e claim green

 

In questo scenario, l’impegno ad adottare packaging sostenibili dichiarato sulle etichette dei prodotti gioca un ruolo fondamentale.

I dati raccolti dall’ottava edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 confermano, infatti, una crescita delle vendite a valore del 5,5% per i prodotti con un claim green in etichetta nel periodo giugno 2019 – giugno 2020 contro il +2,6% dei 12 mesi precedenti. E se da un lato si è assistito ad una crescita dell’offerta (+1%), il dato più rilevante è quello relativo alla crescita della domanda (+4.5%). Valore che sale e segna un +10,2% se si considera la sola crescita dei prodotti a marca commerciale.

Attraverso lo studio di 24 claim, riconducibili a quattro diversi panieri di appartenenza quali: responsabilità sociale, rispetto degli animali, management sostenibile delle risorse, agricoltura e allevamento sostenibili, l’indagine ha dimostrato che i prodotti cosmetici e per la cura della persona hanno registrato un beneficio soprattutto in relazione all’indicazione in etichetta dell’uso di packaging realizzato “con materiale riciclato” con un +6,9% del giro d’affari, per l’indicazione “senza fosfati” e “vegetale” con un +9,2% di incremento, per ciò che riguarda aspetti rientranti nell’ambito del management sostenibile delle risorse. Il claim “biologico”, rientrante invece nel paniere agricoltura e allevamento sostenibili, ha fatto registrare nel settore della cura della persona un aumento annuo delle vendite del 5,1%, anche se, la miglior performance la ottengono i prodotti con certificazione Ecocert, che ha fatto registrare una crescita delle vendite del 14,5% rispetto ai 12 mesi precedenti.

 

Noi di etic.a abbiamo la possibilità e la volontà di realizzare etichette che sposino la scelta sostenibile dei consumatori e dei produttori, adottando materiali prodotti da fonti rinnovabili, che riducono la pressione sulle risorse naturali, limitando l’impatto ambientale.

Sono Francesca, responsabile marketing in etic.a e per maggiori informazioni sull’argomento potete scrivermi al seguente indirizzo: francesca.delzanno@eticasrl.net

Avrò il piacere di rispondervi con passione e competenza.

Etichettatura ambientale degli imballaggi: cosa sapere e domande frequenti

Dal 26 settembre 2020 è entrato in vigore il d.lgs. 116/2020 che modifica la parte del Testo Unico Ambientale (T.U.A.) dedicata alle norme generali sui rifiuti e sugli imballaggi. Abbiamo già parlato delle novità introdotte dalla norma in uno dei nostri precedenti articoli: Etichetta ambientale: tutti gli aggiornamenti.

Questa normativa ha sollevato non poche questioni a cui le associazioni di settore, fra cui GIPEA ed ASSOGRAFICI, hanno risposto dopo diverse consultazioni e interpelli con le Autorità competenti. Raccogliamo di seguito alcune delle domande che le aziende nostre clienti ci rivolgono più frequentemente e, attraverso i tool messi a disposizione dalle associazioni di categoria, cercheremo di dare delle risposte esaustive.

Innanzitutto, va chiarito cosa si intende per ‘imballaggio’. Il D.lgs. 152/06 nell’art. 218 comma 1 lo definisce così: “il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo.” Ciò significa che elementi quali colle ed inchiostri vanno considerati parte integrante dell’imballaggio e, ai fini della nostra analisi, non vanno distinti.

DOVE APPORRE LA CODIFICA?

La codifica alfanumerica prevista dalla Decisione 129/97/CE deve essere apposta (stampata o impressa) su ciascuna componente separabile manualmente del packaging. Qualora non fosse possibile dividere le componenti allora può essere apposta o sul corpo principale dell’imballo, o sull’etichetta o su un altro supporto che renda facilmente visibile l’informazione al consumatore finale.

 

Esempio: codifiche alfanumeriche

 

COSA SI INTENDE PER ETICHETTA SEPARABILE MANUALMENTE?

“L’etichetta si considera separabile manualmente se è progettata per essere separata dall’utente, senza rischi per la sua salute e incolumità, dal corpo principale con il solo utilizzo delle mani e senza dover ricorrere a ulteriori strumenti e utensili” (fonte etichetta-conai.com). Qualora l’etichetta non fosse separabile manualmente, quindi, la codifica del materiale di cui è composta è facoltativa.

IN CASO DI ETICHETTA SEPARABILE MANUALMENTE, COME PROCEDERE?

L’etichetta è definita un imballaggio, perciò quando essa non segue il flusso della componente principale su cui è apposta, va considerata come una singola componente e codificata come tale secondo la Decisione 129/97/CE.

LE INFORMAZIONI FACOLTATIVE

Tutti gli imballaggi destinati al commercio con altre imprese (B2B) devono riportare la codifica dei materiali di composizione in conformità alla Decisione 129/97/CE.

Anche gli imballaggi destinati a venire a contatto con il pubblico (B2C) devono riportare la codifica dei materiali di composizione in conformità alla Decisione 129/97/CE. Oltre a tale codifica, la norma prevede che questi imballaggi riportino anche le indicazioni al consumatore per una corretta raccolta differenziata. Il decreto Milleproroghe ha previsto la sospensione di questo specifico obbligo fino al 31 dicembre 2021. Ove possibile, si suggerisce di indicare la formula “Raccolta (famiglia di materiale)” e di invitare il consumatore a verificare le disposizioni del proprio Comune.” (Fonte etichetta-conai.com).

Domanda frequente

Se su un imballaggio viene apposta una etichetta in carta non separabile manualmente, occorre riportare la simbologia anche sull’etichetta?

I sistemi di imballaggio che prevedono un corpo principale e altre componenti accessorie non separabili manualmente, ad esempio l’etichetta, a prescindere dal suo peso, devono riportare obbligatoriamente la codifica identificativa del materiale del corpo principale, e le indicazioni sulla raccolta (nel caso si tratti di un imballaggio destinato al canale B2C), che seguono il materiale del corpo principale.

Ove possibile, si può apporre la sola codifica identificativa del materiale, come da Decisione 129/97/CE, anche sulle componenti non separabili manualmente (cioè l’etichetta), ma, su queste, non va riportata l’indicazione sulla raccolta.

E’ facoltativo, quindi, prevedere la codifica alfanumerica come da Decisione 129/97/CE per l’etichetta in carta non separabile manualmente.

(fonte Conai)

Abbiamo riportato alcuni chiarimenti su questo aspetto così delicato e ancora in corso di definizione.

Ci farà molto piacere ricevere delle domande per approfondire ulteriori aspetti della norma.

Potete scriverci ai seguenti indirizzi:

Roberta.quero@eticasrl.net

Francesca.delzanno@eticasrl.net

Vi risponderemo con passione e competenza!

07/04/2021

Etic.a: il nostro focus sull’Agenda Onu per lo Sviluppo Sostenibile

Nell’ultimo articolo abbiamo parlato dell’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile, una serie di obiettivi comuni per la realizzazione dei quali occorre il contributo di tutta la società, a tutti i livelli. Noi di etic.a riteniamo che chi voglia fare Azienda in modo consapevole debba avere un Focus attento su molti dei punti fissati nell’Agenda ONU.

Vogliamo aderire a questa iniziativa stilando la nostra personale agenda per lo sviluppo sostenibile. Di seguito Vi raccontiamo i passi che abbiamo fatto fin qui e quelli che intendiamo fare a breve per essere davvero etici, sotto ogni aspetto.

Dei 17 obiettivi, formati a loro volta da 169 target intermedi, riportiamo quelli su cui stiamo già lavorando e quelli su cui intendiamo lavorare nell’immediato futuro.

 

Obiettivo 4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti

4.4 Entro il 2030, aumentare sostanzialmente il numero di giovani e adulti che abbiano le competenze necessarie, incluse le competenze tecniche e professionali, per l’occupazione, per lavori dignitosi e per la capacità imprenditoriale.

La nostra scelta etic.a: Crediamo molto nei giovani, rappresentano la nostra speranza per il futuro. Per questo abbiamo nel nostro team numerosi giovani motivati e appassionati. Oggi, nella nostra squadra sono presenti 2 stagisti che stiamo formando affinché sviluppino il loro pieno potenziale. Nella nostra storia aziendale tutti gli stagisti che abbiamo prima selezionato e poi formato son stati assunti, al termine del loro stage, con contratti a tempo indeterminato.

 

Obiettivo 5: Raggiungere l’eguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze

5.1 Porre fine a ogni forma di discriminazione nei confronti di tutte le donne, bambine e ragazze in ogni parte del mondo.

La nostra scelta etic.a: A partire dal nostro Presidente, la Dott.ssa Patrizia Windfang, e passando per tutti i nostri uffici fino alla produzione, le donne hanno un ruolo centrale in etic.a. Le loro decisioni e il loro contributo sono fondamentali per la buona riuscita di tutto il nostro lavoro. Ad oggi nei nostri uffici il 60% delle persone è di genere femminile. La percentuale scende nell’area produzione ma ci stiamo impegnando per selezionare e formare donne per la stampa. Anche nei ruoli di Responsabilità il 60% delle persone sono donne!

 

Obiettivo 7: Sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni

7.2 Aumentare notevolmente la quota di energie rinnovabili.

La nostra scelta etic.a: Installeremo entro la fine del 2020 un impianto fotovoltaico dalla Potenza Nominale di 100 kWp in grado di coprire una quota significativa del nostro fabbisogno energetico: è una scelta che abbiamo voluto fortemente perché sappiamo quanto sia importante ricorrere a fonti energetiche pulite e rinnovabili. Nei prossimi articoli Vi terremo informati sullo stato di avanzamento di questo progetto.

 

Obiettivo 8: Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile; un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti

8.8 Proteggere i diritti del lavoro e promuovere un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti i lavoratori, compresi i lavoratori migranti, in particolare le donne migranti, e quelli in lavoro precario.

La nostra scelta etic.a: Crediamo davvero che la buona riuscita di un lavoro dipenda dalla collaborazione dell’intero team, nessuno escluso. Un ambiente sano e stimolante è sempre stato, nella nostra azienda, un aspetto imprescindibile. Garantire la sicurezza dei lavoratori è stata una priorità negli scorsi mesi: abbiamo installato strumenti di rilevazione temperatura in tutti gli ingressi aziendali, dispenser in molti punti della struttura e forniamo mascherine e guanti a tutti i collaboratori.

 

Obiettivo 9: Promuovere l’industrializzazione equa, responsabile e sostenibile

9.5 Potenziare la ricerca scientifica, promuovere le capacità tecnologiche dei settori industriali in tutti i paesi, in particolare nei paesi in via di sviluppo, anche incoraggiando…l’innovazione.

La nostra scelta etic.a: Ogni anno investiamo risorse ed energie nella ricerca e nello sviluppo di nuovi modi per ottimizzare i processi industriali e sviluppare soluzioni innovative e sostenibili. Dal 2019 abbiamo infatti avviato il programma Etic.a & Sostenibilità che potete approfondire cliccando qui.

 

Obiettivo 12: garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo

12.4 Entro il 2020, ottenere la gestione ecocompatibile di sostanze chimiche e di tutti i rifiuti in tutto il loro ciclo di vita, in accordo con i quadri internazionali concordati, e ridurre significativamente il loro rilascio in aria, acqua e suolo, al fine di minimizzare i loro effetti negativi sulla salute umana e l’ambiente.

La nostra scelta etic.a: Ci siamo attivati per aderire a dei programmi di recupero dei liner di scarto della nostra produzione. Ci impegneremo per sostenere e avviare, ove possibile, questo modello di sostenibilità.

 

Keep in touch sull’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile.

 

Stampiamo etichette con passione e competenza!

 

22.09.2020

Etichette per la Cosmetica: come leggerle

 

Che cos’è un cosmetico

qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei” (Regolamento Europeo n. 1223/2009).

Leggere l’etichetta è davvero una buona abitudine non solo per quanto riguarda gli alimenti, ma anche per i prodotti che utilizziamo ogni giorno per prenderci cura del nostro corpo. Noi italiani siamo grandi consumatori di prodotti cosmetici, basti pensare che solo nel 2019 il fatturato globale della cosmetica in Italia ha superato il valore di 11 Miliardi di Euro con i prodotti per la cura della pelle e del viso al primo posto. Secondo Cosmetica Italia infatti “ogni individuo utilizza quotidianamente almeno 8 cosmetici. Dai gesti legati all’igiene, passando per idratazione e protezione, fino ad arrivare al tocco finale di rossetto o profumo, i prodotti cosmetici sono indispensabili alleati per il benessere di ognuno, in ogni età della vita”

Inoltre, sono in costante crescita sia l’export sia gli investimenti in ricerca e nuove tecnologie entrambi indici di una spinta positiva del mercato.

Come leggere l’etichetta

A partire dal 2009 sono state definite regole europee volte a tutelare il consumatore da danni derivanti dall’uso di allergeni o di sostanze nocive e permettere un acquisto consapevole e attento. Inoltre, con una regolamentazione univoca è stato possibile limitare le contraffazioni e tracciare facilmente la filiera produttiva per il ritiro di prodotti difettosi.

Di seguito gli elementi principali riportati nel Regolamento Europeo n. 1223/2009 che devono essere chiaramente indicati sull’etichetta (o sul foglietto illustrativo in mancanza di spazio sul flacone):

  1. Il nome o la ragione sociale e l’indirizzo della persona responsabile. Nazione d’origine in caso di prodotti cosmetici importati;
  2. Il contenuto nominale al momento del confezionamento, espresso in peso o in volume;
  3. La data di durata minima per i prodotti cosmetici che abbiano una durata minima inferiore ai trenta mesi che deve essere espressa con un formato appropriato: dopo la data del simbolo di durata minima o la dicitura “consumare entro il”, la data di durata minima deve essere chiaramente espressa e deve essere composta dal mese e dall’anno, o da giorno, mese e anno, in quest’ordine. Se la durata minima è superiore ai trenta mesi, il consumatore deve essere informato sul periodo di tempo in cui il prodotto cosmetico, una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore.
  4. Le precauzioni particolari per l’impiego;
  5. Il numero del lotto di fabbricazione o il riferimento che permetta di identificare il prodotto cosmetico;
  6. La funzione del prodotto cosmetico, salvo se risulta dalla sua presentazione;
  7. L’elenco degli ingredienti contenuti nel cosmetico preceduto dalla parola “ingredients”. Gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente di peso al momento dell’incorporazione. Questa regola vale per le sostanze che raggiungono concentrazioni superiori o uguali all’1%. Gli ingredienti che sono presenti in percentuale inferiore all’1%, invece, possono esseri indicati in ordine sparso. Le denominazioni degli ingredienti sono riportate usando un codice internazionale, detto INCI (International Nomenclature for Cosmetic Ingredients), unico per tutti i paesi dell’Unione Europea.

Ovviamente si stanno incrementando le produzioni di cosmetici bio o cruelty free, in questi casi è necessario fare attenzione agli ingredienti approfondendo il significato della nomenclatura : le sostanze naturali ad esempio possono essere identificate facilmente perchè il loro INCI è formato dal nome latino della pianta da cui derivano (es. Calendula Officinalis ), seguito dai termini inglesi che indicano la parte della pianta impiegata (fruitrootleaf, seed) e il tipo di prodotto (extractwateroil). L’INCI completo della calendula sarà, ad esempio, Calendula Officinalis Seed Oil.

Alcuni elementi presenti sull’etichetta

Il Valore aggiunto:

Secondo uno studio di Mintel: “Le routine di acquisto quotidiano -dei cosmetici- sono condizionate dai valori emozionali trasmessi dall’azienda, andando oltre l’aspetto tecnico-scientifico.”

Non solo la composizione del prodotto, ma anche la sua presentazione concorre alla scelta finale del consumatore: I valori emozionali sono veicolati spesso attraverso il packaging che deve essere curato e d’impatto, non solo veicolo informativo ma anche spazio di comunicazione visiva.

L’attenzione posta alla grafica che deve attrarre il consumatore, alla scelta dei materiali che devono durare nel tempo e spesso devono resistere all’acqua, e alla qualità di stampa diventa quindi davvero strategico.

L’affidarsi a partner competenti che

stampano con passione e competenza

diventa più importante che mai per assicurarsi alti standard di realizzazione.

 

 

Resta aggiornato leggendo gli articoli di approfondimento sulla corretta lettura delle etichette, puoi trovare informazioni utili sulle etichette alimentari cliccando qui e sulle etichette per vino cliccando qui.

10/07/2020

Etichette per vino: obblighi e novità

Ammettiamolo, i nostri vini ci sono invidiati in tutto il mondo, la diversità e la ricchezza della nostra penisola rendono questo settore vivo e dinamico.
Purtroppo, questa crisi che ci è caduta addosso sta portando tra le sue conseguenze anche una momentanea crisi del settore HO.RE.CA. Siamo sicuri che si tratta di una crisi passeggera e che i nostri produttori, forti dell’eccellenza dei loro prodotti, torneranno presto ad avere le soddisfazioni che meritano …
E allora, come auspicio, abbiamo deciso di parlare sul nostro Blog delle etichette per il Vino!

Anche nel 2019 l’Italia è stato il maggior produttore di vino al mondo, con quasi 50 milioni di ettolitri, il nostro Bel Paese rappresenta circa il 18% della produzione mondiale.
Allora come è possibile riuscire a distinguersi sullo scaffale? Nella scelta di un nuovo vino sicuramente ci affidiamo non solo alle nostre conoscenze ma anche alla vista e al tatto; è importante quindi che il produttore faccia le scelte giuste per quanto concerne tutti gli aspetti della confezione: l’etichetta diventa uno spazio d’arte in cui il brand viene comunicato con forza così come la filosofia e lo stile dell’azienda. La scelta del materiale invece è essenziale non solo per esaltare le caratteristiche della stampa ma anche (o soprattutto) per evitare che la bottiglia (parliamo dei vini bianchi) una volta immersa nel secchiello eviti di “spappolarsi” con l’inevitabile danno d’immagine verso il produttore…

Nell’etichetta per il vino poi l’arte della stampa si esalta in tutti i suoi aspetti: dalla progettazione grafica, alla scelta delle carte, alle tecniche di stampe sino alle nobilitazioni di ogni genere. Per un etichettificio la stampa di un’etichetta per il vino è sempre un’esperienza emozionante … ed una sfida coinvolgente per lo stampatore!
Anche in questo caso, come per le etichette degli alimenti di cui abbiamo parlato qui, l’etichetta è veicolo non solo di emozioni, ma anche di informazioni necessarie che ci consentono di capire meglio il prodotto e il produttore.

Analizziamo alcuni obblighi e alcune delle novità proposte per il 2020 in questo settore speciale.

 

LE INFORMAZIONI OBBLIGATORIE

Il testo di riferimento è ancora il regolamento 1169/2011/UE che disciplina le informazioni obbligatorie da riportare sugli alimenti e sulle bevande. Gli obblighi sono i seguenti:

  • Il nome del vino, inteso come nome della regione determinata o della zona geografica (esempio: Barolo, Chianti, Orvieto, Sicilia …);
  • Sigla di classificazione italiana: “Denominazione di Origine protetta” per i D.O.P.; o “Indicazione geografica protetta per i I.G.P. oppure deve essere riportata la categoria a cui appartiene (Vino da tavola, Vino frizzante, ecc…);
  • Il nome e la ragione sociale dell’imbottigliatore e la sua sede;
  • La gradazione alcolica espressa in percentuale di volume;
  • Quantitativo del prodotto espresso in litri, centilitri o millilitri;
  • Indicazioni sulla provenienza (inclusa eventuale importazione);
  • Il lotto di appartenenza del vino, cioè il riferimento a quando quel vino è stato imbottigliato;
  • La dicitura “Contiene Solfiti” per tutti i vini che contengono più di 10 mg/litro di anidride solforosa o altri allergeni.

 

Un esempio di etichetta di vino varietale
(Il vino varietale è un vino privo di denominazione o origine)
Fonte: italianowine

 

Ovviamente sono facoltative le informazioni che indicano le caratteristiche peculiari del vino (colore, gusto, ecc…) e gli abbinamenti culinari consigliati per la corretta degustazione del prodotto.

Per l’etichettatura dei prodotti DOP & IGP si devono riportare obbligatoriamente ulteriori informazioni riguardanti le zone di origine, le tipologie e l’annata delle uve utilizzate. Per approfondimenti riguardo alle dimensioni delle diciture e le corrette indicazioni si rimanda al seguente documento.

 

LE NOVITA’

Fino ad oggi le etichette per gli alcolici sono state esentate dall’obbligo di riportare valori nutrizionali e calorie. Queste deroghe però potrebbero terminare a breve. La Commissione Europea ha già ricevuto, e sta considerando, proposte che introducano la tabella nutrizionale e quindi le indicazioni medie dei valori così come già succede con gli alimenti. Potremmo a breve vedere la familiare tabella sul retro delle etichette dei nostri vini e valutare quanto e come impatta sulla nostra alimentazione il loro consumo.

Tutte queste informazioni sono necessarie per garantire al consumatore finale la conoscenza necessaria per fare una scelta consapevole e attenta non solo in termini di gusto, ma anche di salute (vedi gradazione alcolica o presenza allergeni). Le indicazioni sul lotto inoltre, permettono di risalire facilmente alle origini della produzione e assicurare la totale tracciabilità. Le norme stringenti sulle denominazioni di origine assicurano che le nostre eccellenze siano protette e riconoscibili.

Abbiamo attraversato e stiamo ancora attraversando un momento molto particolare, e mai come adesso è importante sostenere e conoscere i nostri prodotti…

Alla salute!

Torniamo a parlare dei nostri temi: le etichette alimentari

In questi giorni c’è una grande attesa verso la “fase 2” dell’emergenza COVID-19 e allora come auspicio verso una rapida ripresa della nostra vita ante pandemia vogliamo tornare a parlare dei temi del nostro mondo, il packaging, consapevoli che soprattutto in questi tempi di grande incertezza è di grande conforto portare avanti i progetti già iniziati e continuare a nutrire i propri interessi. Solo così, una volta passata l’emergenza, potremo riprenderci la nostra vita senza lasciare nulla indietro.

Nell’articolo di oggi vogliamo, quindi, approfondire il ruolo dell’etichetta alimentare come veicolo di informazioni tanto preziose da renderle obbligatorie.

L’etichetta si è rivelata un bene di prima necessità, gli etichettifici infatti sono tra le attività rimaste aperte a seguito del DPCM del 20 marzo 2020, non solo perché accompagna l’alimento e lo avvolge come parte del packaging, ma perché è un veicolo di informazioni fondamentali per la salute ed il benessere del consumatore. Questo è dimostrato dal fatto che, come abbiamo già detto, molte delle informazioni riportate sull’etichetta sono obbligatorie e regolamentate da leggi specifiche.

Di seguito vi riportiamo alcune delle leggi in vigore ad oggi per aiutare gli operatori quanto i consumatori a comprendere correttamente la composizione di un’etichetta alimentare.

 

GLI OBBLIGHI

 

Il Regolamento (UE) 1169/2011 2011 e la successiva integrazione con il Regolamento delegato (UE) n. 78/2014, hanno inserito nuove norme sulle informazioni nutrizionali obbligatorie e volontarie introducendo elementi volti a semplificare e chiarire le informazioni presenti sui prodotti:

  • Denominazione dell’alimento: è il nome che identifica il prodotto e ne specifica anche lo stato (in polvere, liofilizzato, concentrato, ecc…);
  • Elenco degli ingredienti: tutte le sostanze che compongono l’alimento ordinate per peso decrescente. La presenza di allergeni deve essere facilmente individuabile attraverso l’uso di caratteri speciali;
  • Durabilità del prodotto: la data di scadenza e il termine minimo di conservazione. Per la corretta distinzione dei due termini consultare il seguente link;
  • Peso netto del prodotto, senza imballo;
  • Condizioni di conservazione e di impiego: si riferiscono alle indicazioni per conservare al meglio l’alimento per evitare che questo deperisca e all’uso adeguato dello stesso.
  • Paese d’origine e provenienza: per alcuni alimenti è d’obbligo indicare il paese in cui l’alimento è stato prodotto, è il caso delle carni, miele, olio, frutta e verdura;
  • Dichiarazioni nutrizionali ovvero le informazioni sul contenuto calorico e nutritivo dell’alimento in forma tabellare. Gli elementi obbligatori sono:
    • Valore energetico
    • Grassi
    • Acidi grassi saturi
    • Carboidrati
    • Zuccheri
    • Proteine
    • Sale

Fonte: Ministero della Salute

 

Fra le informazioni facoltative ci sono le dichiarazioni nutrizionali che sottolineano proprietà benefiche dell’alimento (in verde sull’immagine).

L’etichetta alimentare inoltre, come ci dice l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), per permettere al consumatore di accedere facilmente alle informazioni sul prodotto che sta acquistando, deve essere:

    • chiara
    • leggibile
    • comprensibile
    • indelebile (non deve cancellarsi)
    • non deve indurre in errore i destinatari
    • attribuire proprietà di guarigione o prevenzione di malattie

 

LE FINALITA’

 

Gli obblighi elencati hanno molteplici obiettivi:

  • Aumentare la sicurezza alimentare: L’identificazione della provenienza e il numero del lotto permettono di identificare immediatamente il lotto di appartenenza del prodotto, in modo da poterlo rintracciare e ritirare immediatamente in caso di problemi. Anche l’indicazione degli allergeni permette l’immediato riconoscimento di sostanze pericolose per il soggetto allergico.
  • Aumentare la consapevolezza del consumatore: “La dichiarazione nutrizionale è molto importante perché fornisce immediatamente al consumatore le indicazioni necessarie per confrontare un prodotto con un altro e per valutare se risponda, o meno, alle proprie necessità dietetiche permettendogli di scegliere consapevolmente” (fonte ISS)
  • Incrementare l’educazione alimentare: le dichiarazioni nutrizionali e le modalità di utilizzo permettono all’utente di confrontare i prodotti e scegliere i più adatti al proprio stile di vita o regime alimentare.

 

L’entrata in vigore di nuove normative sull’etichettatura alimentare previste per il 1° Aprile 2020 sono state posticipate al 31/12/2021 a causa dell’emergenza in corso.  Le norme riguardano l’obbligo di indicazione dell’origine del grano per la pasta di semola di grano duro, dell’origine del riso e del pomodoro nei prodotti trasformati.  Potete leggere il comunicato del Ministreo delle Politiche Alimentari e Forestali cliccando qui.

Abbiamo toccato solo i principali elementi di un campo vasto e complesso che vale la pena approfondire. Nei prossimi articoli vi parleremo degli obblighi imposti alle etichette di altri settori merceologici.

 

22/04/2020

Di cosa trattiamo quando parliamo di sostenibilità – parte 2

Nell’ultimo articolo vi abbiamo parlato di Sostenibilità Ambientale, spiegando quanto sia importante adottare  un nuovo modello virtuoso di Economia Circolare in sostituzione della vecchia concezione di Economia Lineare. Abbiamo parlato anche di Riciclo, inteso come  il processo attraverso il quale si mira al recupero di materiali, e di Basso impatto ambientale sottolineando le soluzioni trovate in entrambi gli ambiti. Portiamo avanti il nostro programma di formazione e di informazione “Etic.a & Sostenibilità” approfondendo altri due concetti chiave strettamente legati alla Sostenibilità Ambientale: La Compostabilità e la Biodegradabilità. Spesso i due termini vengono usati come sinonimi, in realtà la Norma Europea EN13432 del 2002 definisce le caratteristiche che un materiale deve possedere per potersi definire biodegradabile e/o compostabile; questa norma è stata adottata in Italia col nome di UNI EN 13432.

La Compostabilità

La compostabilità è la capacità di un materiale organico di trasformarsi in compost mediante il processo di compostaggio. Tale processo sfrutta la biodegradabilità dei materiali organici di partenza per trasformarli in un prodotto finale che prende il nome di compost. Il compost è dunque il frutto della disintegrazione e biodegradazione aerobica (cioè in presenza di ossigeno) di materiale (in genere rifiuti) organico.

La Norma stabilisce che per essere definito Compostabile un materiale deve:

  • degradarsi almeno del 90% in 6 mesi se sottoposto ad un ambiente ricco di anidride carbonica; tali valori vanno testati con il metodo standard  EN14046 (anche chiamato ISO14855);
  • a contatto con materiali organici per un periodo di 3 mesi, la massa del materiale deve essere costituita almeno per il 90% da frammenti di dimensioni inferiori a 2 mm; tali valori vanno testati con il metodo standard EN14045;
  • avere bassa concentrazione dei metalli pesanti additivati al materiale;
  • rispettare valori di pH entro i limiti stabiliti;
  • rispettare contenuto salino entro i limiti stabiliti;
  • deve avere concentrazione di solidi volatili entro i limiti stabiliti;
  • deve avere concentrazione di azoto, fosforo, magnesio e potassio entro i limiti stabiliti.

compostabilità_biodegradabilità

 

La scelta etic.a: Le etichette realizzate con componenti organiche, come ad esempio la polpa di legno, soddisfano i requisiti sopraesposti.

La Biodegradabilità

La biodegradabilità è la capacità dei materiali di trasformarsi o dissolversi negli elementi chimici che li compongono mediante l’attività enzimatica di microorganismi o grazie alle condizioni ambientali a cui sono esposti.  La Norma stabilisce che per essere definito Biodegradabile un materiale deve decomporsi del 90% in almeno 6 mesi. Il test viene effettuato secondo i criteri della norma standard EN 14046, anche conosciuta come ISO 14855.

biodegradabilità_etichetta

La scelta etic.a: le nostre etichette biodegradabili del programma “Etic.a & Sostenibilità” consentono di ridurre l’impatto che alcuni materiali, contenuti in esse, possono avere sull’ambiente, beneficiando così alla salute ambientale e di conseguenza anche a quella dell’uomo.

E’ doveroso, dunque, sottolineare la differenza tra i due termini e questa ci è fornita da Progeva: “Per essere definito biodegradabile, la direttiva stabilisce che il prodotto deve decomporsi del 90 percento entro 6 mesi. Mentre, per essere definito compostabile, il prodotto deve disintegrarsi in meno di 3 mesi e non essere più visibile.” Possiamo affermare quindi che compostabile è sempre biodegradabile, ma biodegradabile non è sempre compostabile.

La scelta di portare avanti la produzione delle etichette del nostro programma Etic.a & Sostenibilità” riesce a garantire numerosi vantaggi tra cui:

  • Maggiore ecosostenibilità per i prodotti proposti al mercato
  • Facile riciclo degli scarti con bassi costi di smaltimento
  • Buona leva sulla brand reputation dell’azienda
  • Riduzione dell’impatto dell’impresa sull’ambiente

Noi continueremo a portare avanti la nostra campagna di sensibilizzazione con il nostro progetto Etic.a & Sostenibilità” consapevoli dell’importanza che tale tema debba ricoprire dentro le aziende ma, soprattutto, all’interno della nostra società.

Vi invitiamo a contattarci al seguente indirizzo mail: roberta.quero@eticasrl.net per approfondire le tematiche trattate, per raccontarVi il nostro progetto “Etic.a & Sostenibilità” ed informarVi nel dettaglio sulle soluzioni che abbiamo studiato e sviluppato per le etichette ecosostenibili.

 

Make your Etic choice!

06/03/2020

Di cosa trattiamo quando parliamo di sostenibilità – parte 1

Nell’ultimo articolo vi abbiamo parlato di come i consumatori siano sempre più attenti alla sostenibilità ambientale e di come noi di Etic.a ci stiamo impegnando per dare un contributo attivo a questa tematica con il nostro programma di formazione e informazione Etic.a & Sostenibilità.

Andrea Fluttero, Presidente di Fise Unicircular ha affermato:

“Le aziende che si occupano di riciclo stanno lavorando bene, purtroppo operano in un contesto non facile, occorrono impianti, ripensare gli anelli del sistema economico, serve consapevolezza di chi produce e di chi consuma”

La consapevolezza sui processi  può aiutare il cliente finale, quanto le aziende, a muoversi nella direzione giusta, facendo scelte attente e in linea con le reali esigenze del settore di riferimento.

In quest’ottica abbiamo pensato di definire i termini legati alla sostenibilità e che sempre più stanno entrando a far parte del nostro lessico quotidiano.

Partiamo dal principio, di cosa parliamo quando parliamo di sostenibilità?

La Sostenibilità Ambientale

La sostenibilità Ambientale fa parte di un concetto più ampio legato allo Sviluppo Sostenibile così definito  nel 1987 dalla World Commission Environment and Development:  “lo sviluppo sostenibile garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”.

Un sistema in equilibrio è in sostanza un sistema sostenibile, in questo caso l’equilibrio fra il sistema Sociale, Ambientale ed Economico. 

etica_sostenibilità_economia_circolare

Fonte: Johann Dréo

 

In concreto, tutte le azioni che vengono fatte per non gravare ulteriormente sull’ambiente, contribuiscono alla sostenibilità ambientale.

Le tecniche e le soluzioni che si stanno adottando sono in continua evoluzione, in linea di massima però seguono 4 direttrici principali: Riciclabilità, Basso Impatto ambientale, Biodegradabilità e Compostabilità.

Ognuno di questi concetti racchiude diverse sfaccettature, consideriamole singolarmente:

Riciclo

Il riciclo è il processo attraverso il quale si mira al recupero di materiali, con il duplice obiettivo di limitare la quantità di rifiuti prodotti e di ottenere un risparmio di materia o di energia reinserendo nei cicli produttivi i materiali recuperati. I prodotti da riciclare provengono da materiali di preconsumo (scarti di lavorazione ecc.) e da materiali di postconsumo (rifiuti solidi urbani, automobili in demolizione ecc.).

Che si tratti di Plastica, Vetro, Carta o altro materiale, il riciclo aiuta ad allontanarsi dalla vecchia concezione di economia lineare che ha caratterizzato la produzione industriale fino ad oggi, con un modello virtuoso di Economia Circolare:

L’importanza dell’economia circolare ci è fornita dalla Ellen MacArthur Foundation:

«Un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera»

Molte delle cose fino ad ora considerate ‘rifiuto’ possono essere invece considerate ‘risorse’.

È fondamentale quindi che le aziende ricerchino partner che li aiutino a sviluppare prodotti e packaging che rispettino questo modello. Considerare con attenzione il flusso che il proprio prodotto seguirà una volta lasciato il sito produttivo non è più un aspetto marginale, ma una considerazione fondamentale per rientrare in questo circolo virtuoso.

La scelta etic.a: in stretta collaborazione con i nostri clienti e i nostri fornitori, abbiamo sviluppato etichette che possono essere applicate su flaconi di plastica, vetro o carta e che non richiedono una cernita da parte dell’utente finale. Seguendo il flusso di riciclo del materiale su cui sono applicate queste etichette avranno una nuovo ciclo di vita.

Basso impatto ambientale

Alcune aziende si stanno muovendo per impattare sempre meno sull’ambiente facendo scelte attente sotto molti aspetti:
Nel mondo della carta e del converting, ad esempio, alcuni hanno scelto di utilizzare meno acqua nella produzione dei materiali, utilizzare energia naturale negli impianti di produzione e ottimizzare i trasporti per ridurre le emissioni di Co2.
Importantissimo è anche l’uso di materie prime certificate FSC , una certificazione che identifica i prodotti realizzati  a partire da materie prime provenienti da foreste gestite responsabilmente. Uno degli alti standard di questa catena virtuosa di custodia prevede il monitoraggio dell’abbattimento degli alberi: per ogni albero abbattuto ne vengono piantati due in modo che vi sia sempre un bilancio positivo per l’ambiente.

La scelta etic.a: Alcune etichette del programma Etic.a & Sostenibilità  sono state prodotte senza l’utilizzo di acqua o sbiancanti. Altre etichette hanno un liner (il supporto dell’etichetta) molto più sottile con un notevole risparmio di materiale. Tutte queste etichette provengono da foreste certificate FSC.

Abbiamo considerato solo due delle quattro direttrici principali della sostenibilità, approfondiremo i rimanenti aspetti nel prossimo articolo.

Vi invitiamo a contattarci al seguente indirizzo mail roberta.quero@eticasrl.net per approfondire le tematiche trattate, per raccontarVi il nostro progetto Etic.a & Sostenibilità ed informarVi nel dettaglio sulle soluzioni che abbiamo studiato e sviluppato per le etichette ecosostenibili.

 

Make your Etic choice!

 

18/02/2020

Labelexpo 2019: non potevamo mancare!

Etic.a non poteva mancare al Labelexpo 2019 – 40° anniversario!

 

Dal 24 al 27 settembre siamo stati a Bruxelles per la più grande fiera mondiale dedicata al mondo del converting con il nostro Direttore Commerciale Patrizia Windfang, il General Manager Gianni Olivieri e il Responsabile della Produzione Sergio Pasquini.

E’ stato un evento unico con quasi 700 espositori, 38.000 visitatori provenienti da oltre 140 paesi, centinaia di dimostrazioni dal vivo e presentazioni delle tecnologie più avanzate del settore.

Il Labelexpo di quest’anno è stato all’insegna dell’automazione e della digitalizzazione dei processi, fattori fondamentali per ridurre costi e tempistiche di avviamento stampa, per ottimizzare il flusso di lavoro e per ridurre i fermi macchina.

Siamo anche rimasti positivamente colpiti dal grande spazio che in questa edizione è stato riservato alla sostenibilità, alle innovazioni green ed eco-compatibili. Tematiche che sono da sempre care ad Etic.a e nelle quali poniamo un impegno concreto, sposando iniziative e processi responsabili.

A tal proposito abbiamo trovato molto interessanti i materiali innovativi introdotti dai principali fornitori che hanno presentato carte composte da altissime percentuali di scarti alimentari come mele, uva o addirittura erba e film composti da materiale riciclato.  Sono state inoltre presentate le versioni light di alcuni dei materiali più utilizzati, tali versioni permettono di ridurre notevoli quantità di CO2 emesse e di acqua impiegata lungo tutta la filiera di produzione.

Fra le innovazioni presentate al Labelexpo 2019 sulle macchine da stampa, riportiamo quelle secondo noi più rilevanti:

  • un sistema per ridurre gli “avanzi di inchiostro” tramite lo smartphone. Tale sistema consente un importante risparmio economico e anche un’ottimizzazione logistica, avendo a disposizione in tempi rapidi, grazie all’app integrata con il gestionale, tutte le informazioni necessarie;
  • Domino, nostro partner per la stampa digitale di etichette, ha presentato un’interessantissima stampa cold foil con teste digitali.
  • lastre fotopolimere per la stampa flexo UV incise ad acqua in linea con le nuove richieste green del mercato.

Si conferma, come ogni anno, un evento molto stimolante in grado di offrire ottimi spunti di riflessione e di fornire una panoramica completa del mondo del converting.

Anche quest’anno abbiamo partecipato perché crediamo nella formazione e nell’aggiornamento continuo. Il tutto per rispondere sempre meglio alle richieste dei nostri clienti in termini di professionalità, innovazione e sostenibilità.

 

Etic.a, stampiamo etichette con passione e competenza!

 

14/10/2019

Le etichette per la cosmetica

In ogni settore il ruolo dell’etichetta è fondamentale. In alcuni casi l’etichetta assume un ruolo informativo, in altri un ruolo funzionale al corretto utilizzo o alla corretta conservazione del prodotto su cui è apposta, in altri ancora assume un ruolo centrale per comunicare l’immagine del prodotto. Ecco, nel caso delle etichette per la cosmetica, il loro ruolo è essenziale per tutti i motivi presi in esame.

Le etichette per la cosmetica non devono essere solamente belle esteticamente, ma perfette qualitativamente e performanti a seconda dei casi di utilizzo. Le etichette per la cosmetica sono infatti spesso esposte ad acqua, come nel caso dei flaconi di shampoo e bagnoschiuma; al vapore, come nel caso dei detergenti e degli scrub o alle alte temperature come nel caso delle creme e degli olii solari.

Ma non è finita qui… le etichette per la cosmetica oltre a dover essere esteticamente accattivanti, grazie anche all’uso di diverse tecniche di nobilitazione, e funzionali, grazie ai materiali scelti che devono essere idro-repellenti, resistenti all’usura e dalla grande forza adesiva, devono anche rispettare dei requisiti di legge. Devono infatti riportare la descrizione degli ingredienti contenuti nel prodotto, la provenienza, le indicazioni per l’utilizzo e la sua funzione; e ancora la data di scadenza, il lotto ed i dati relativi al produttore o al distributore.

Pertanto, le informazioni da inserire su un’etichetta sono molteplici e sempre di più diventa necessario lavorare con soluzioni tecnologiche di stampa e di materiali che rendano possibile l’inserimento e la lettura di tutto ciò che è scritto sull’etichetta.

cosmesi trucchi etichette

A tutto questo si aggiunge un nuovo trend nel settore della cosmetica che sta impattando su tutti gli elementi presi in esame: l’attenzione alla sostenibilità ambientale e l’interruzione dei test sugli animali. Valori che Etic.a sposa in pieno e che è entusiasta di assecondare creando etichette sempre più green, riducendo gli scarti di produzione e partendo da materie prime provenienti da fonti controllate e sostenibili.

A questo proposito una scelta attenta dei fornitori permette l’approvvigionamento di materiali di altissima qualità, sostenibili e che assicurino una resa ottimale.

Anche la consulenza, nel settore delle etichette per la cosmetica, è essenziale per assicurarsi un prodotto che risponda al meglio alle proprie necessità. Ad esempio, se il materiale deve essere barrierato (resistente a freddo e acqua) oppure se l’adesivo deve avere alte performance di resistenza al calore, sono decisioni fondamentali che non possono essere prese con leggerezza.

Anche la grafica dell’etichetta deve essere in linea con l’immagine dell’azienda e con il messaggio che lo specifico prodotto vuole trasmettere, che molto spesso in cosmetica è di lusso, eleganza e sicurezza e pertanto avere una soluzione grafica di pregio è un aspetto fondamentale.

Data quindi la rilevanza di questo aspetto, Etic.a ha predisposto un ufficio dedicato, con un team di grafici altamente preparato e dotato di tecnologie avanzate, in grado di rispondere velocemente, con flessibilità e precisione, a ogni richiesta del cliente.

In questo settore è inoltre importante la stampa di piccoli lotti personalizzati ed è per questo che Etic.a si è dotata di una tecnologia di stampa digitale InkJet.

Affidarsi ad un etichettificio serio e competente fa davvero la differenza.

Etic.a è felice di mettere a disposizione dei suoi clienti la competenza dei propri stampatori  e dei propri grafici per garantire sempre il massimo da ogni progetto.

 

Etic.a, stampiamo etichette con passione e competenza!

07/10/2019

Etic.a e Gipea: insieme per il settore delle etichette

Etic.a è da sempre attenta all’andamento e agli sviluppi del settore delle etichette… e dell’ambiente che lo circonda. Etic.a infatti non si è mai limitata a “stampare etichette” ma ha sempre voluto dare un senso più ampio, più sociale ed etico, alla propria attività ed ha trovato in Gipea il perfetto riconoscimento dei propri valori e della propria filosofia aziendale.

Gipea è il Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive, parte di ASSOGRAFICI: Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche Cartotecniche e Trasformatrici, a sua volta aderente a CONFINDUSTRIA.

Lo scopo principale di Gipea è tutelare gli interessi dei produttori di etichette autoadesive e supportarne anche la continua formazione tecnica, il perfezionamento professionale e lo sviluppo economico tramite news, approfondimenti, eventi e corsi di aggiornamento, in merito a:

  • evoluzioni del mercato;
  • innovazioni tecnologiche;
  • variazioni del quadro normativo italiano e internazionale.

 

In Gipea, i fondatori di Etic.a Srl sono stati chiamati a svolgere un ruolo di grande responsabilità che li rende davvero molto orgogliosi, cioè far parte del consiglio direttivo.

Recentemente l’Ing. Gianni Olivieri ha tenuto una presentazione davanti agli associati di Gipea, per condividere informazioni e trend importanti del settore delle etichette. I dati sono molto incoraggianti per tutti gli etichettifici e per gli operatori professionali che vi orbitano intorno.

Per riportare qualche numero, relativo all’anno 2017 e al quadrante Sud dell’Europa, di cui l’Italia fa parte, la crescita media delle vendite di etichette è stata del 7% rispetto al 2016 e la crescita media del fatturato si è attestata al 6,5%, in linea con il dato precedente.

La redditività complessiva del settore è in aumento e si evidenzia anche un ottimo rapporto tra il fatturato delle imprese e gli investimenti.

Quest’ultimo dato è bene approfondirlo maggiormente. Gli investimenti che fanno le imprese del settore sono molto “importanti” (arrivano fino ad 1 milione di Euro) in relazione alla grandezza del proprio fatturato, che difficilmente supera i 10 milioni di Euro. Il fatto che gli investimenti siano così ingenti è un segno inequivocabile di salute e di prospettive positive di tutto il settore delle etichette.

Interessante è anche la prospettiva futura evidenziata dall’Ing. Gianni Olivieri nella tipologia di macchine utilizzate:

  • Un’indagine condotta in Europa presso gli etichettifici sull’uso delle macchine digitali ha indicato una preferenza per le macchine a getto d’inchiostro a scapito di quelle a toner
  • Il mercato delle macchine digitali non prevede arresti ma continuerà il suo andamento positivo ancora per almeno 3 anni.

Oltre all’aumento del costo delle materie prime, il report dell’Ing. Olivieri ha evidenziato una forte criticità negli scarti di produzione che in media si attesta intorno al 10% del totale prodotto.

Considerate le prospettive e le stime del mercato, Etic.a continuerà ad assumere un ruolo attivo in Gipea, con impegno e responsabilità, e continuerà a stampare etichette con passione e competenza, come ha sempre fatto.

L’importanza dello stampatore di etichette

Per la stampa di etichette, il potenziale e la professionalità delle persone, rappresentano un elemento fondamentale.

L’importanza dello stampatore di etichette supera infatti, di gran lunga, l’importanza dei macchinari che concorrono a produrle.

Ogni macchinario, seppur di ultimissima generazione, in grado di automatizzare gran parte dei processi e di dar vita ad un’etichetta tecnicamente perfetta, sarebbe niente senza i settaggi esperti ed il controllo appassionato dello stampatore.

Ci sono moltissimi aspetti, prima della stampa finale, che richiedono un’attenta e profonda consulenza dello stampatore e che concorrono alla perfetta riuscita dell’etichetta.

A titolo esemplificativo ne riporteremo 2:

Grafica e Colori

L’abilità e l’esperienza dello stampatore di etichette intervengono anche sulla parte grafica dell’etichetta, che non solo deve avere un impatto visivo forte e coerente con gli obiettivi del brand, ma deve anche essere conforme a determinati standard. Deve ad esempio rispettare dei margini ben precisi, che oscillano anche nell’ordine di pochi micron (1 µm = 1 milionesimo di metro).

Anche nella scelta dei colori la preparazione dello stampatore incaricato gioca un ruolo importante. Scegliere tra i 4 colori standard (ciano; magenta; giallo; nero) oppure introdurre dei colori pantone, è una fase delicata che richiede una guida sicura. Questa fase può complicarsi ulteriormente rendendo ancor più importante il lavoro dell’uomo, poiché i colori pantone possono essere sia acquistati che prodotti internamente, rispettando con scrupolosa attenzione le percentuali indicate.

Materiali

Un’etichetta può essere realizzata con materiali differenti e anche nella fase di scelta del supporto più idoneo allo scopo, la conoscenza approfondita della materia da parte dello stampatore fa la differenza.

Anche menzionando solo le carte ed i film, è subito evidente quante variabili sono da considerare…

Carte: di cellulosa, naturali o patinate

Film: polipropilene, polietilene o PET, che a sua volta differisce in base al colore (trasparente, bianco, argento…)

A volte le differenze tra i materiali sono evidenti, altre volte sono minime e ad un occhio poco esperto e preparato possono sembrare adatte per lo stesso scopo o per la stessa applicazione, ma non è così. E’ per questo che uno stampatore di etichette con esperienza e passione è di vitale importanza non solo per la perfetta riuscita delle etichette e per la soddisfazione del cliente, ma per la crescita di tutta l’azienda.

Noi di Etic.a crediamo ed investiamo nella formazione delle persone, considerandole il nostro valore aggiunto.

Se anche tu credi nelle persone e vuoi affidare la stampa delle tue etichette ad un’azienda seria, competente ed appassionata…. Contattaci!

Etic.a, stampiamo etichette con passione e competenza!

Etichette storiche: Sambuca Molinari

Ecco il primo articolo della nuova rubrica “etichette storiche”.

Abbiamo deciso di scrivere questa serie di articoli per raccontarvi tutti i retroscena, i passaggi e le evoluzioni più interessanti delle etichette, dei principali brand sul mercato.

Oggi abbiamo scelto di raccontarvi l’evoluzione della storica Sambuca Molinari. Un viaggio alla scoperta di come è cambiato nel tempo l’impatto visivo dell’estratto d’anice più trasparente e famoso del mondo.

Ma prima scopriamo per quali motivi un brand dovrebbe evolversi nel tempo e adeguare i propri packaging, le proprie etichette storiche e nei casi più estremi anche i prodotti stessi, ai tempi che corrono.

Il primo e più banale motivo per cui un brand dovrebbe cambiare nel tempo è perché è pericolosissimo rimanere fermi, in un mondo che cambia di giorno in giorno e di minuto in minuto. Il rischio di non interessare il cliente finale è davvero elevato, così come è elevato il rischio di cedere importanti quote di mercato a quei concorrenti che si presentano con pack scintillanti ed etichette sempre nuove. Da tenere in considerazione c’è poi il fatto che rinnovare il proprio brand, comunica ai consumatori una cura e una attenzione al prodotto, particolare e continua, che pertanto viene preferito a quello dei concorrenti.

Il secondo motivo che ha meno a che fare con gli aspetti psicologici e soggettivi dei consumatori, è che effettivamente nel tempo cambiano gli stili, il design e le tendenze. Le forme si affusolano, le linee si addolciscono e i caratteri delle scritte diventano sempre più delicati. Lasciare inalterata la propria etichetta, il proprio logo e tutti gli altri elementi d’immagine del brand, che magari presentano forme e linee non più conformi ai gusti del grande pubblico, rischiano di tagliar fuori il prodotto dalla grandissima percentuale degli acquisti d’impulso, che si sa esser guidati dall’impatto visivo generato.

La terza ragione per cui un brand potrebbe innovarsi, cambiando:

  • il packaging
  • le etichette storiche
  • il prodotto stesso

è che con le innovazioni scientifiche potrebbero subentrare nuovi materiali più performanti o nuove preferenze in ottica di sostenibilità.

Ad esempio con l’introduzione della carta barrierata, resistente al freddo dei congelatori e all’acqua dei secchielli per il ghiaccio, gran parte dei vini bianchi, degli amari e delle bollicine, hanno rivisto interamente la propria etichetta in virtù di questa straordinaria scoperta.

Oppure la sempre crescente attenzione alla sostenibilità ambientale e alla diminuzione della plastica ha portato numerose cantine a sostituire i propri imballaggi e le proprie etichette con materiali eco-compatibili.

 

Il rinnovamento di Sambuca Molinari

Dopo un viaggio nel marketing, nelle tendenze e nelle innovazioni, eccoci arrivati alla prima delle diverse etichette storiche che ci proponiamo di analizzare: Sambuca Molinari!

La storica azienda di Civitavecchia è l’emblema assoluto dell’anice. Quando si dice anice non si può non pensare al distillato dolce e profumato di Molinari. Ebbene, anche i leader di mercato devono rinnovarsi nel tempo e la Sambuca Molinari non fa eccezione.

Le ragioni alla base del suo ringiovanimento sono a cavallo tra la prima e la seconda fattispecie di motivazioni per cui un brand dovrebbe rinnovarsi:

  • Il rischio di non interessare più il cliente finale
  • Adeguarsi agli stili, al design e alle tendenze che cambiano nel tempo

Così nel 2017, per la prima volta dal 1945, Molinari ha deciso di rinnovare il design della sua storica bottiglia e della sua altrettanto storica etichetta.

“Linee più moderne ed eleganti, sono la reinterpretazione di un grande classico e permettono al brand di avvicinarsi ad un mondo più contemporaneo, più giovane e più dinamico.” – Sito Molinari

 Oltre alle linee si può notare come anche l’etichetta abbia cambiato forma, assottigliandosi e uniformandosi alla sempre crescente richiesta dei consumatori, di trasparenza da parte dei brand.

E mai come nel caso di Molinari la richiesta è stata assecondata… l’etichetta più sottile lascia in primo piano il distillato.

Anche la scelta dei colori non è casuale, si è puntato su colorazioni più nitide, brillanti e chiare, insomma più moderne!

 

 

E’ sufficiente guardare le differenze per rendersi conto di quanti minuscoli dettagli abbiano subito un’evoluzione, e tutti insieme hanno contribuito a questo risultato straordinario.

Se anche tu pensi che evolvere voglia dire migliorare, contatta l’ufficio grafica di Etic.a che da anni è al fianco dei clienti per supportarli nella scelta del design e dei materiali dell’etichetta.

Stampiamo etichette con passione e competenza… e possiamo contribuire a rendere le tue etichette storiche ancora più uniche!

Etichette per vino: la scelta giusta fa la differenza

Quante volte, pur non conoscendo un prodotto, lo avete scelto per la sua confezione?

Quante volte, sia che siate dei produttori esperti, degli intenditori di vino o dei semplici amatori, avete scelto un vino lasciandovi guidare dall’istinto?

Ecco, quell’istinto è stato guidato a sua volta dai sensi, e in particolare dalla vista… dell’etichetta!

Perché la qualità di un prodotto comincia proprio dalla sua etichetta.

Delle etichette per vino, stampate su una buona carta barrierata, con nobilitazioni eleganti e i contorni ben definiti, sono rassicuranti sulla qualità del vino contenuto all’interno della bottiglia.

Questo perché il processo logico iniziale che guida tutti i consumatori di vino, da quelli più competenti a quelli inesperti, è semplice:

etichette per vino di qualità = vino di qualità

Il ruolo centrale delle etichette per vino e liquori nel mondo del beverage è talmente consolidato che la più grande kermesse italiana del settore, il Vinitaly di Verona, ha istituito più premi riservati a questo elemento distintivo fondamentale.

Ogni anno vengono infatti scelti e premiati i migliori packaging che meglio riescono a valorizzare il prodotto, conciliando un forte impatto visivo, nelle forme e nei colori.

Di seguito sono riportati i più significativi:

Dunque per la stampa delle etichette per vino e liquori, affidarsi ad un etichettificio serio, competente ed appassionato, fa davvero la differenza. Vuol dire presentarsi nel migliore dei modi e attivare percezioni positive nel consumatore, in grado di guidare il processo decisionale d’acquisto. Per fidelizzare i consumatori e per generare un passaparola positivo, sarà la qualità del vino a giocare un ruolo determinante, ma l’etichetta rimane un elemento fondamentale.

Ed Etic.a è il partner ideale per la stampa delle etichette per vino.

Contattaci e rendi le tue etichette per vino il primo ambasciatore della qualità del tuo prodotto!

Richiedi un Preventivo Gratuito

 

Etic.a, stampiamo etichette con passione e competenza!

Origine dei prodotti alimentari in etichetta? Arriva l’obbligo per tutti

Il via libera del Senato all’emendamento che impone l’obbligo di indicare l’ origine dei prodotti alimentari in etichetta è il frutto di una preziosa sollecitazione da parte di Coldiretti. La volontà di rendere obbligatoria l’indicazione d’origine per TUTTI i prodotti alimentari arriva sulla scia dei risultati estremamente positivi ottenuti da pasta e riso.

Un esperimento pilota, su pasta e riso appunto, ha registrato risultati aldilà di ogni aspettativa. Agli inizi del 2018 infatti, sono entrati in vigore i decreti che oggi consentono ai consumatori di conoscere il luogo di coltivazione di grano e riso.

Ha dichiarato in merito l‘ex Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina:“Proteggere il Made in Italy significa puntare sulla massima trasparenza delle informazioni in etichetta ai cittadini. Per questo abbiamo voluto con forza sperimentare l’obbligo di indicare espressamente sulle confezioni di pasta e riso il luogo di coltivazione. Un’informazione utile ai consumatori per poter scegliere in maniera informata e consapevole. Uno strumento necessario anche per valorizzare e tutelare il lavoro dei nostri produttori. La trasparenza deve essere una battaglia comune, da condurre con tutta la filiera anche in Europa.” (qui maggiori informazioni)

Questa ondata di trasparenza sulle etichette si stima che condurrà ad un aumento del 75% delle quotazioni dei raccolti Made In Italy, che erano scese negli ultimi anni su valori insostenibili per i produttori.

Stessa sorte si auspica possa toccare all’intero settore agroalimentare Made In Italy, se verrà approvato questo nuovo emendamento, che amplia le categorie merceologiche coinvolte nella normativa sull’obbligo di indicare l’origine dei prodotti alimentari in etichetta.

Purtroppo però questa intenzione nobile, volta alla trasparenza nei confronti dei consumatori e alla valorizzazione del Made In Italy, si va ad inserire in un contesto di incertezza dovuto alle troppo permissive normative europee. Anche qualora l’emendamento venisse ufficialmente approvato e scattasse l’obbligo di indicare l’origine dei prodotti alimentari in etichetta, infatti, resterà in vigore solo fino alla piena attuazione dell’articolo 26, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1169/2011 , prevista per aprile 2020. Questa prevede i casi in cui debba essere indicato il paese d’origine o il luogo di provenienza dell’ingrediente primario utilizzato nella preparazione degli alimenti, come la legge italiana, ma prevede altresì moltissime eccezioni che consentiranno ai produttori di ometterla. Questo danneggerebbe ancor di più il settore agroalimentare italiano, andando a facilitare la diffusione del falso Made In Italy.

La mobilitazione a sostegno del settore agroalimentare italiano è già partita e si sta lavorando per far apportare le opportune modifiche al testo europeo. Per avere un peso maggiore a Bruxelles, si stanno valutando anche alleanze con le associazioni e i governi nazionali di tutti quei paesi che, come l’Italia, hanno l’interesse a vedere la propria produzione nazionale certificata e tutelata.

Purtroppo non siamo ancora in grado di indicare quale normativa, tra nazionale ed europea, la spunterà, e che impatto avrà sulla stampa delle etichette, ma in attesa di chiarimenti, accogliamo con gran favore le intenzioni italiane.

Noi di Etic.a abbiamo un’unica certezza, che continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto…

stampare etichette con passione e competenza.

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Raccontaci la storia e i valori del tuo brand. Lo vestiremo con le nostre etichette.




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